LA VITA - "Si vive bene. Cominciamo a conoscere anche la città. La mia vita quotidiana è cambiata poco, faccio le stesse cose che facevo in Italia. Qui il modo di vivere è diverso, ma ho la fortuna che i miei figli e mia moglie si sono ambientati subito. E viviamo godendocela al massimo".
PROBLEMI - "La famiglia? E' con me dal primo giorno. Abbiamo vissuto tutte le problematiche delle prime volte. Dal supermercato alla scuola per i bambini. Perché vivere al centro? Volevo conoscere bene la città, vedere le persone. Giriamo tanto, io sono spesso in ritiro ma ho visitato alcune chiese e musei. C'è tanto da vedere qui, è una città con tanto verde e tanti parchi, si potevano fare bellissime passeggiate".
CON IL DS - "Ho parlato con Ribalta, mi ha dato tempo per scegliere, abbiamo fatto tutto in fretta e c'era tutto il tempo per pensarci. Avevamo praticamente deciso quest'opportunità, ho quindi sentito Criscito, che è stato qui 7 anni e m'ha dato contatti. Siamo usciti qualche settimana fa, è stato di grande aiuto".
futuro. Non vedevi l'ora di capire come sarebbe andata".
IL 10 - "Ho scelto la 10 per vari motivi, tra cui Ale Del Piero che era il mio idolo: ma anche per una questione di numeri disponibili. Non avrei mai chiesto l'8, ma ho preso il 10 per l'affetto e i ricordi. Ho un ruolo diverso da quel numero, ma c'era un legame e ho avuto la possibilità".
GRAZIE AI FIGLI - "Grazie ai miei figli, li vedo sereni e felici, la vivono in maniera diversa, senza preoccupazioni. Non ci hanno mai chiesto di tornare a casa, ma loro hanno lasciato degli amici e ne hanno fatti di nuovi con una cultura diversa".
ALL'ESTERO - "Più rilassante, vivere la propria quotidianità all'estero è come una persona normale. Questo è un aspetto positivo, sono qui e mi godo questa nuova esperienza. L'obiettivo? Vogliamo vincere. Continuo a ragionare in questo modo. Vogliamo vincere il campionato".
DECISIONE GIUSTA - "Volevo andare in una nuova squadra per giocare di più, non ho rimpianti e la voglia di continuare a giocare e vincere è ancora tanta. Nello spogliatoio con Chiellini e Barzagli - abbiamo un rapporto diverso, abbiamo condiviso tanto - ne avevo già parlato. Loro ascoltavano le mie idee e le mie apprensioni. Ora pensiamo al presente, qui tutti vogliono vincere".
CAMPIONATO RUSSO - "Molto più fisico, si corre molto e si sopperisce al disordine tattico. Lo spogliatoio è strano: a volte ci sono battute che non capisci, devo chiedere la traduzione..."
LA JUVE - "Sempre la più forte, mancano tante partite ma ha una rosa incredibile. La differenza la fa sempre la fame di vittorie, è vero che è più strutturata ma anche le altre si sono rinforzate. Però nessuna può reggere i bianconeri. Ronaldo? Ha portato la professionalità. Entrava in un gruppo con grandi campioni, ma lui è il più forte e ha fatto vedere la consapevolezza e la forza. Ha dato tanto. Torno ad essere "solo" un tifoso, ragionavo prima in maniera diversa. Sono juventino dalla nascita, oltre all'affetto nei loro confronti, la seguo perché qui siamo tutti juventini".