La seconda parte della lunga intervista di Manuel Locatelli a Tuttosport (qui la prima parte).

PRECISIONE NEL TIRO - "Sì, è un aspetto in cui devo migliorare ma gioco in una posizione che non richiede soprattutto cercare il goal. Mi piacerebbe essere più decisivo, ma se serve che mantenga l’equilibrio della squadra affinché segni qualcun altro va bene uguale".

THIAGO MOTTA - "Sicuramente la prima impressione che ti dà è la personalità fortissima. E in un club come questo è utile. Mi ha colpito molto, devo essere sincero. E’ un maniacale nel lavoro".

GLI ALTRI ALLENATORI - "Il più particolare sicuramente De Zerbi perché è il più matto, lo sa anche lui. Ma è anche la sua dote questa pazzia, lo aiuta a ottenere grandi risultati. Anche Allegri è un grande allenatore".

Verso Genoa-Juventus, l’esperimento in allenamento che può cambiare l’attacco
NAZIONALE - "Non bisogna chiederlo a me. Dopo la delusione dell’Europeo mi sono focalizzato ancora di più, anche per centrare questo obiettivo della Nazionale".

IN CAMPIONATO - "Io credo che l’Inter resti la favorita, è la più completa Ma ci sono tante squadre buone, come il Milan che ha fatto un gran derby, il Napoli e noi siamo una grande squadra, non ci dobbiamo nascondere. Ma facciamo un passo alla volta".

IL FIGLIO - "Sì, chiaro, Teo è la gioia della nostra vita, mia e di mia moglie. Quando diventi papà ti completi come uomo ed è bellissimo. Lui è uno spettacolo e influenza non solo sul lavoro. Prima una delusione sul campo la portavi a casa e ci pensavi tanto. Ora magari sei accolto da un suo sorriso e tutto cambia, si relativizza. E’ anche più semplice. E io devo essere un esempio per lui. Sì, mi piacerebbe vederlo calciatore. Intanto gli faccio sentire l’inno della Juve".

ARGOMENTI LEGGERI NELLO SPOGLIATOIO - "Di musica, di ogni stupidaggine. Io sono appassionato di sartoria per cui cerco di far capire ad altri il mondo dell’eleganza italiana. Recentemente sono stato tre giorni a Londra nella via sei sarti, Savile Row, mi è piaciuto tantissimo. Bella esperienza".

GENOA - "Bello giocare a Marassi, l’obiettivo è vincere e voglio mandare un abbraccio a Malinovskyi per quello che gli è successo".



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