Roberto Mancini si racconta nell'anniversario del trionfo all'Europeo. Il ct dell'Italia alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato: "Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro, ma non solo in quell'Europeo: in tre anni e mezzo giocati alla grande. Capita che si vinca un grande torneo perché in quel mese va tutto bene: non è stato il nostro caso. Dietro c'era un percorso preciso: tante partite importanti, non solo sette". 

"Sono stato sfiorato dalla tentazione di lasciare più dopo aver vinto l'Europeo o dopo la mancata qualificazione al Mondiale? Più la seconda: mi sono trovato in una situazione molto difficile. Un po' ci ho pensato dopo Wembley, ma c’era il Mondiale a poco più di un anno". 

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"Da quando sono ct ho sempre avuto un obiettivo: vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa, con la coppa in mano, mi ero detto: 'Ne vinciamo uno dietro l'altro'. Pensavo a questo Mondiale, evidentemente non era questo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno, sì". 

"Scamacca al PSG è una brutta notizia per un ct? No, no, anzi: glielo consiglierei senz'altro. Giocare all'estero regala esperienza, fa conoscere un calcio diverso, situazioni differenti. Aiuta a crescere. Vieri ha detto che, se Scamacca non fa almeno 20 gol, c'è qualcosa che non va? Ha tutto per essere un grande centravanti e lo sa. Però ci deve mettere qualcosa di più, anzitutto nel carattere: quando il livello si alza, qualità tecniche e fisico ti aiutano, ma non bastano". 

"Zaniolo può lasciare la Roma: una forzatura o sarebbe meglio per lui e per la Nazionale? Questo non lo so. So che deve capire la fortuna che l'ha accompagnato: in un lampo ha avuto Nazionale e Roma, non può perdere ancora tempo e occasioni. Disperdere le qualità che ha".