Intorno a loro tutta una serie di personaggi, buoni e discutibili oppure saggi e squinternati, come richiede la narrazione di una favola moderna. Le canzoni dei Beatles a fare da colonna sonora. Quelle più allegre e rock, giuste per una festa, ma anche quelle struggenti che rendono l’atmosfera agrodolce. Non mancherebbe proprio nulla per realizzare un capolavoro popolare.
Subirono, loro malgrado, la violenza della separazione una sola volta. Quando Luca Vialli venne costretto ad abbandonare quella sorta di parco delle meraviglie che, insieme con Mancini e tanti altri bravi ragazzi, aveva contribuito a creare in quella città di mare. La Sampdoria allestita da un architetto geniale come Paolo Mantovani e gestita da un direttore artistico, Vujadin Boskov, che non era un allenatore ma un saggio e divertente filosofo. Fu la Juventus a separare la coppia la quale, da quel giorno, non tornò più a lavorare insieme ma che, non per questo, interruppe il magico collegamento umano ed emotivo.
Anche il destino, se vogliamo, ci ha messo del suo travestendosi da buffo personaggio. Se, infatti, il pirotecnico Ferrero avesse deciso di accettare il passaggio di mano della Sampdoria, Vialli oggi sarebbe in ben altre faccende impegnato e non avrebbe potuto salire sulla nave dell’Italia per affiancare il fratello ritrovato. Un film al quale, dunque, non mancherà neppure quel lieto fine che sempre commuove. Perché questo nuovo impegno sicuramente provvederà a potenziare gli effetti della chemio che Luca è costretto a subire nel tentativo coraggioso di annientare la bestia che lo ha aggredito. E, se tutto andrà come ciascuno spera, i titoli di coda di questo capolavoro in fase di realizzazione annunceranno la produzione di un nuovo remake. Intanto l’incasso al botteghino è già garantito.