Nonostante l’inchiesta Prima sia conclusa e si attenda l’udienza preliminare del 27 marzo, non si fermano i lavori delle forze dell’ordine per fare chiarezza sulla manovra stipendi. Nella giornata di ieri, infatti, Paulo Dybala è stato convocato dalla Guardia di Finanza di Torino, arrivata apposta nella Capitale, come racconta l’edizione romana di Repubblica.
 
L’ex numero 10 della Juventus è stato ascoltato come persona informata dei fatti per circa un’ora e mezza: “Il cuore delle domande rivolte al fuoriclasse della Roma, ieri accompagnato dai legali del club, riguardava il periodo alla Juve e più nello specifico ruotava intorno a 3 milioni di euro: una cifra che gli inquirenti vogliono capire se sia stata o meno pagata dai bianconeri al fantasista argentino e a quale titolo”.
 
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Il tutto sarebbe nato da una richiesta dell’avvocato del calciatore avanzata alla Juve a maggio, alla fine delle trattative per il rinnovo: “Dybala sarebbe stato illuso di ottenerlo e chiedeva un indennizzo, alla fine dello scambio sarebbe arrivata - siamo a settembre 2022, quando Paulo era già a Roma da 2 mesi - una proposta di risarcimento per responsabilità precontrattuale da 3 milioni, che la Juventus ha inserito nel nuovo bilancio come fondo rischi”.
 
Ad insospettire i pm è la cifra, perché vicina ai 3,783 milioni di euro che il club e il giocatore si erano impegnati a spalmare nel 2021 sulla stagione successiva: parte della seconda manovra stipendi, quella i cui accordi sono stati presi singolarmente e non con tutto il gruppo squadra. Accordi, questi, finiti nel mirino dell’accusa perché sarebbero stati trascritti su “side letter” e non sui moduli federali. Nel caso specifico di Dybala: “si era accordato per posticipare il pagamento di 3.783.502 euro in due tranche da 1.91.751 euro: la prima l’avrebbe maturata se fosse rimasto alla fine del mercato estivo del 2021 e gli sarebbe stata versata - da accordi, almeno - con gli stipendi di agosto e settembre 2021. E la seconda l’avrebbe dovuta ricevere, in caso fosse rimasto alla Juve dopo il mercato invernale della stagione scorsa, con gli stipendi di gennaio e aprile 2022. Sentire ieri Paulo sarà servito a capire se dietro quel fondo rischio accantonato dai bianconeri ci siano degli accordi diversi. Una “carta Ronaldo” bis, un’altra operazione ai margini dei moduli federali”.
 
Sulla questione stipendi, inoltre, a rischiare sono anche i calciatori, passibili di una squalifica non inferiore al mese.