Claudio Marchisio parla in conferenza stampa dall'Allianz Stadium: "Ho deciso di ritirarmi, è stata una decisione difficile ma ponderata. Volevo fare questa conferenza a casa mia ma non ci sarebbero entrati tutti. Ringrazio la Juventus per la possibilità di parlare qui. Ho passato una nottata non facile, è stato un sogno per cui non basta talento, ci vuole anche dedizione e fortuna. Ho avuto la fortuna di essere al posto giusto nel momento giusto. Allenatori, dirigenti e compagni mi hanno regalato emozioni e momenti indimenticabili dentro e fuori dal campo. E' stato un sogno che ho vissuto con tutto me stesso in tutte le società in cui ho giocato: Juve, Empoli e Zenit. Questa estate è stata molto complicata per me".

Marchisio si ritira: dalla B allo scudetto, con la Juve un amore infinito
"La mia testa voleva fare delle cose che il corpo non riusciva più a fare. Gli ultimi mesi non sono state facile, sono arrivate offerte importanti da altri paesi. C'era voglia di continuare qualcosa ma dentro di me sapevo di non poter rispettare quello che è Claudio.Da lì sono arrivato a questa decisione. Ho una grande emozione in questo momento. Dentro il mio sogno ho vissuto momenti bellissimi. Qui al J Museum c'è la mia prima medaglia, queste emozioni resteranno per sempre dentro di me. Voglio ringraziare tutti, in primis la mia famiglia, mia moglie, i miei figli, che sono sempre stati vicino a me. Sono cresciuto nella periferia di Torino e vedevo il mondo in Torino. Ho realizzato questo sogno grazie alla mia famiglia. Sono molto emozionato, ora cambia tutto, inizia un nuovo percorso. La mia famiglia mi ha insegnato che non si guarda con paura al futuro ma con curiosità. Ho portato avanti attività extra calcio ma non so ancora cosa farò. Prenderò del tempo con la mia famiglia e deciderò cosa fare. Grazie a tutti voi che siete qui".

OFFERTE - "Non ho mai preso in considerazione altre offerte in Italia, da lì la decisione di andare allo Zenit. Ho rescisso con loro per una questione di rispetto. Sapevo che avrei saltato gran parte della stagione per infortunio e mi sembrava corretto nei loro confronti prendere questa decisione. Dovevo guardami dentro e cercare di capire se ero ancora a quei livelli. Quando tornavo a casa dopo gli allenamenti capivo che non ero più in grado di fare certe cose".

RIMPIANTI  - "Non aver vinto la Champions e l'Europeo con l'Italia è il mio rimpianto più grande. Nell'anno della Serie B è passato quel treno che sono riuscito a prendere. Ho visto i grandi campioni che sono rimasti in B e avevano voglia di tornare su. Io ero in B ma vestivo la maglia della Juve, ero felicissimo di avere la mia occasione".
  GOL - "I più belli? Ce ne sono due. Quello con l'Inter fatto nell'altro stadio. Mi ero appena affacciato alla nazionale maggiore e poi il primo gol qui all'Allianz Stadium da dove è nato tutto, quello contro il Parma".

CELEBRAZIONE - "La tempistica mia non era stata quella di inizio stagione. Il momento che ho vissuto qui allo Stadium è stato bello in egual modo. Sono felice di aver lasciato un ricordo così bello tra i tifosi. E' stata un'emozione fortissima. Tornare qua è come tornare a casa. C'è sempre stato un grande rapporto con i tifosi e me lo hanno sempre dimostrato".

PARTITA DA RIGIOCARE - "Vorrei rigiocare quella con il Barcellona, la finale del 2015. E' stata una finale molto combattuta. Magari non la vorrei rigiocare tutta, anche solo una parte. Futuro? Ho imparato tantissimo da questo mondo, ho bisogno di tempo per pensarci bene, devo prendere decisioni con il tempo giusto. Credo che la cosa più importante sia la responsabilità dei ragazzi. I giovani devono prendersi responsabilità anche per quello che succede fuori dal campo. Ognuno di noi ha un carattere diverso e vive certe situazioni come si sente. Io con il tempo ho sentito dentro la necessità di prendere posizione su cose che accadevano, difendendo i più deboli, senza paura. Le critiche nel nostro mondo sono normali. I giocatori dovrebbero avere un po' più di coraggio in questo ambiente".

NUOVO MARCHISIO - "E' difficile da dire ma il calcio italiano sta cambiando. Sempre più giovani hanno la possibilità di giocare in top club. Si vede soprattutto nell'Inter adesso con Sensi e Barella. C'è bisogno di riportare la nazionale italiana a grandi livelli. Da tifoso italiano mi auguro che il prima possibile la nazionale possa tornare ai livelli di qualche anno fa, lavorare sul settore giovanile per dare alla nazionale una squadra all'altezza".

FAMIGLIA - "I miei figli oggi volevano giocare con me ma gli ho detto che dovevamo andare allo stadio a fare una cosa. Ora avrò più tempo da dedicare a loro, vedendo i loro volti saranno felici di vedere di più il papà a casa".

INTER-JUVE - "Sono curioso di vivere questa partita, come tutta Italia. Oltre a Conte c'è da dire che sarà un grande match, non vedo l'ora di vederla e di vedere la Juve vincere".

CONTE - "Basta guardare il volto dei giocatori dell'Inter che però stanno mostrando un altro atteggiamento e un altro spirito di squadra, questa certamente è la mano dell'allenatore".

SCUDETTO  - "Da fuori mi auguro che sia più avvincente. Sarà un big match importantissimo ma non vuol dire ancora nulla. Però vincere questa partita con l'attesa che c'è può dare benzina. Tutte le squadre vogliono mostrare il loro valore in un match così".