ALLEGRI SUL REAL MADRID- “Ero sereno, potevamo ribaltare il risultato, forse dovevamo fare la sostituzione prima e non credere che i supplementari fossero dietro l’Angolo”.
CARPI- “Dico sempre che noi dobbiamo vincere le partite. L’ho imparata da Vialli arrivato alla Juventus. Quando vinci è un sollievo, dopo la gioia di vincere c’è il sollievo di avere tre giorni di serenità, questo è quello che è successo a Carpi, era Natale e volevano rovinarmi il natale”.
FORMAZIONI - “Facile con i giocatori che avevo a disposizione, ho allenato grandi uomini e grandi campioni. Ogni volta che li vedo e ci parlo mi emoziono, ho davanti la storia della Juventus e della Nazionale. Mi ritengo un uomo fuortunato oltre che un allenatore fortunato, stare a contatto con grandi campioni è un privilegio per pochi”.
ALLEGRI SU DANILO - “Un ragazzo d’oro, un leader. Si nota la differenza tra il fatto che abbia giocato nel Real Madrid, uomo di spessore enorme”.
ALLEGRI SU RABIOT- “Ci avevo parlato poi sono andato via, è vero. Adrien è cresciuto molto come giocatore e come persona. Diventato molto forte, maturato perchè l’età lo aiuta, ha fatto un campionato straordinario, è diventato un punto di riferimento in spogliatoio”.
ALLEGRI SU MATRI- “Alessandro è straordinario, sono molto legato a lui. Mi viene da ridere perchè a Cagliari la quarta o quinta sconfitta consecutiva lui e Lazzari erano in panchina, li ho fatti entrare a venti minuti dalla fine. Nella riunione del mercoledì gliene ho dette di tutti i colori. Gli dicevo sempre che era fortunato perchè se avesse giocato tutta la partita non si sarebbe visto quello che effettivamente era”.
ALLEGRI SU ALEX SANDRO- “Alex è arrivato l’anno dopo la finale di Champions, era il miglior terzino giovane in circolazione, sono nove anni che è qui, ha vinto tutto. Anche lui è intelligente, lavora per la squadra. Grandi squadre che abbiano vinto con talento è difficile vederne senza giocatori intelligenti. Questa è la base, se hai meno tanto ma tanta intelligenza fanno il massimo”.
ALLEGRI SU KHEDIRA- “Sami è arrivato dal Real Madrid, era un professore in campo, intelligenza straordinaria. Ho sentito delle critiche, mi arrabbio perchè la gente non riconosce il livello. Ha giocato con Mourinho, Ancelotti e poi con me. Quando uno fa il titolare con i grandi allenatori non può essere messo in discussione. Penso avrà un futuro nel calcio in qualsiasi ambito”.
ALLEGRI SU RUGANI- “Daniele quando è arrivato alla Juventus arrivava da un campionato importante a Empoli, non aveva mai preso un’ammonizione. Io gli dicevo che lo lodavano ma doveva cambiare modo di giocare. Difensivamente credo sia uno dei migliori”.
ALLEGRI SU PJANIC- “Miralem quando è arrivato era un ottimo giocatore, con noi è diventato di livello internazionale. Suo figlio è cresciuto con il mio. Sono onorato di averlo allenato”.
ALLEGRI SU MANDZUKIC- “Mi mettete in difficoltà. Con Mario sono legato. Meraviglioso perchè era buffo. Faceva finta di non sapere l’italiano ma lo sapeva meglio degli altri. Un aneddoto: a Roma si è fatto male al gomito. Inizia questa infezione, non rientrava più, non capivo come convincerlo a rientrare. Da lì decidevo insieme a lui cosa fare. Lui discuteva con i dottori, poi loro venivano da me e io gli dicevo il contrario. C’è stata un’altra volta a Monaco dove non era pronto, l’ho portato in panchina e poi l’ho fatto entrare. A Londra poi l’ho lasciato a casa perchè non era pronto. Ogni tanto veniva al campo e diceva ‘no good’ e io lo dicevo ai dottori dicendo che domenica non avrebbe giocato, arrivavo al campo e me lo trovavo dietro. Mario è un giocatore tecnico, faceva paura quando lo mettevi in campo. Quando lo mettevo che non aveva voglia io lo lasciavo dentro perchè si accendeva nei momenti decisivi. Per un allenatore quando hai modo di lavorare con questi campioni devi sempre imparare qualcosa”.