IL RITORNO – “Ma no, tornerò con naturalezza. Io resterò lo stesso di sempre, perché qui ho solo raccolto i frutti del lavoro fatto in passato. Non voglio dimenticarmi della strada che ho fatto. Certo, ora sono campione del mondo: posso permettermi di godermi un po’ il momento”.
COSA CAMBIA – “Prima di tutto c’è la fierezza. Ma so anche che vincere titoli così, e realizzare i tuoi sogni di bambino, è una sensazione stupenda”.
SU CRISTIANO – “Cristiano Ronaldo è il miglior giocatore del pianeta, sapere che giocherà con noi è una grande notizia. Certo, anche per lui dividere lo spogliatoio con un campione del Mondo… (ride, ndr). Due anni fa riuscì a battermi nella finale di Parigi, ma è anche vero che il Mondiale vale qualcosa di più dell’Europeo. Una sorpresa? Sì, è stata una vera sorpresa. Ma sono felice e soddisfatto di quello che ha fatto la società: far vestire la maglia bianconera a uno come lui... Il più forte ora ce l’abbiamo noi".
INFLUSSI BIANCONERI – “Ho portato qualcosa della Juve? Decisamente sì: la cultura del lavoro. Ho ripetuto qui gli sforzi che ho fatto a Torino, dove c’è questo gusto del lavoro che mi ha dato moltissimo. Alla Juve c’è sempre l’esigenza di essere al livello più alto ed è questo che mi ha permesso di ripetermi anche qui, di spingere al massimo, di diventare campione”.
TRA JUVENTINI – “Da domenica il telefono non smette più di squillare. I primi sono stati Miralem Pjanic e Mehdi Benatia. Ma tutti i miei compagni sono felici per me. E poi c'è il grande Gigione! Sì, Gigione. Non è più il mio capitano, ma resta sempre nel mio cuore”.
CON MANDZUKIC – “In realtà è stato lui a farmi subito i complimenti. Io ho detto a lui e Pjaca che la Croazia ha fatto comunque una corsa straordinaria. Ma ovviamente Mario era tristissimo”.