Giudizi e pareri chiari, anche forti. Massimo Mauro, ex giocatore della Juventus, ha parlato al Corriere dello Sport dicendo la sua sul campionato: «L’Inter la metterei un gradino sopra rispetto a tutte le altre, avendo qualcosa in più in termini di organico. La Juve con quella rosa può e deve lottare per lo scudetto. Sarebbe grave se giocasse male come l’anno scorso. Dalle prime tre partite il copione sembra diverso e sembra quello ideale per provare a vincere o almeno per invogliare i tifosi a tornare allo stadio». 
 
COLPO DI MERCATO ALLA GIUNTOLI - «No, perché lui non è un mago e prima di comprare bisognava vendere. Adesso tocca ai giocatori dare di più. In un altro contesto la Juve avrebbe fatto bene a cambiare molto rispetto all’anno scorso, ma quanto accaduto nei mesi passati è stato un impedimento sia per programmare e sia per spendere». 
 
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ALLEGRI - «Adesso tutto è nelle sue mani. Diventa una questione di gioco, di identità da costruire per ritrovare la voglia di vincere. Dovrà spronare i giocatori a dare qualcosa in più, soprattutto a chi è in squadra da più tempo e deve ritrovare gli stimoli adatti. Anche questa scommessa dipende molto dall’allenatore». 
 
VLAHOVIC - «Gli serve più leggerezza, deve fidarsi più del suo istinto. Ha qualità meravigliose, ma deve capire che la partita non è una guerra. Se sei contratto o nervoso non gestisci bene il pallone. Ha bisogno di scioltezza nei muscoli e nell’animo. Ha reazioni troppo nervose rispetto a quello che succede in campo, anche quando di tratta di cose buone». 
 
CHIESA ALLA HENRY - «Le assonanze ci sono, io ci credo ripensando a quello che ha fatto il francese passando da esterno a punta. Se Allegri lo porta a 15-20 gol stagionali fa qualcosa di eccezionale. Lui però deve giocare più da attaccante, in maniera più furba, senza partire così da lontano e puntando sui movimenti. Prendendo il pallone sulla corsa e non sui piedi». 
 
POGBA - «Io non l’avrei mai ripreso. Al 100% sarebbe fondamentale, ma negli spezzoni che fa si capisce perché può fare solo venti o trenta minuti. Le sue gambe non sono quelle di qualche anno fa, così su di lui non può fare affidamento oltre un minutaggio limitato».