ALLEGRI E LE CRITICHE - “Sono rimasto deluso: mi sarebbe piaciuto vedere la Juve di Madrid o quella di Monaco col Bayern. Aspettare gli avversari è stato mortificante per le potenzialità della squadra. Ma sposterei le critiche ai giocatori. Perché in campo vanno loro e i grandi campioni si devono prendere le responsabilità, inventare qualcosa. Allegri non è la prima volta che gioca così, ma gente come Dybala, Higuain e Douglas Costa devono fare di più. Lasciare una traccia. E invece sono stati impalpabili. E deve riflettere pure la società. Come mai? Lo slogan ‘vincere è l’unica cosa che conta’ giustifica la gara di domenica. E invece la Juve dovrebbe dare l’esempio, fare come i grandi club europei. Certo, bisogna vincere, ma facendo divertire i tifosi. Anche perché i bianconeri hanno un gruppo importante. E invece si sono accontentati del compitino: i pareggi di Ferrara e Crotone nascono per questa mentalità. Se la Juve perderà lo scudetto, saranno proprio quelle 2 gare a fare la differenza. Non certo lo scontro diretto”.
NAPOLI - "Intanto giocano a Firenze, gara difficile... E poi la vittoria di Torino è stata un pieno di energie. Fino a 20 giorni fa tutti davano il Napoli per finito: pari a Sassuolo, poi la rimonta clamorosa col Chievo, lo 0-0 col Milan e le difficolta contro l’Udinese. Ora il successo con la Juve, al 90’, ha ribaltato le prospettive. Sarri? Ha un’organizzazione di gioco precisa e dispendiosa. Vuole fare la partita a costo di perderla. E non ha un piano B. Gli mancano i giocatori per variare modulo: come cambio importante ha solo Milik. Ma i titolari conoscono a memoria schemi e movimenti. E quindi Callejon con la lingua di fuori può comunque fare gol in qualsiasi momento. Il Napoli ha fatto molto di più delle sue possibilità: ecco perché hanno festeggiato dopo la vittoria di Torino. Pericoloso? Non credo, sanno di aver dato il massimo. La Juve è obbligata a vincere: per storia e forza della rosa. Il Napoli non ha nulla da perdere, mentre i bianconeri sono padroni del loro destino. Chi è favorito? Stesse possibilità”.
DOPPIO SCUDETTO - "Differenze? Tantissime, perché sono città diverse per storia e cultura. Alla Juve la festa scudetto la organizzammo noi giocatori, a Napoli dopo 15 giorni per andare a Forcella dovevi camminare sopra le macchine perché tutto era ancora paralizzato. Godiamoci questa volata: il miglior spot per la A”.