CORSA SCUDETTO - "Piano piano rosicchiano. E lo fanno con nove infortunati: a Empoli Allegri ha fatto un miracolo, con i pochi che aveva a disposizione. Ho visto capacità di soffrire e bellezza nei voli in contropiede, ma anche nell’azione geometricamente perfetta del primo gol, disegnata, rifinita e conclusa alla grande".
LE ALTRE FRENANO - "Non potevano continuare con l’andatura del girone d’andata. Ma l’Inter è stata anche sfortunata, non mi sembra una squadra in crisi: ha creato sei-sette occasioni, ha concesso due tiri al Genoa. Certo, si è inceppato l’attacco... Il Milan è mancato un po’ di personalità. Se la Juve è tornata a saper soffrire i rossoneri dopo aver preso il pari non sono riusciti a farne un altro. Per il finale servirebbe una spinta nel carattere, dagli uomini più esperti, Ibrahimovic in testa".
DNA JUVE - "È giusto essere tornati al dna juventino, dopo due anni di tentativi di cambiarlo. Il che significa, a volte, difesa bassa e contropiede: è un calcio bello anche questo. Permette di avere campo da correre: se c’è gente che il campo se lo prende, come hanno fatto Rabiot e Cuadrado, funziona. E poi ho rivisto un’altra cosa della Juve antica: da come è iniziata la partita, da come ha preso forma, si è capito che la Juve difficilmente l’avrebbe persa. E quindi aveva molte probabilità di vincerla".
RIGORE EMPOLI - "Io sono contrario a vivi-sezionare le azioni col Var, alla ricerca di contatti. Ormai si è dato all’arbitro un ruolo di uno che timbra i documenti, non di quello che lo scrive. L’arbitro deve fare la partita, non può vidimare solo le decisioni del Var. Bisogna capire che l’immagine televisiva non è ciò che succede in campo, non racconta l’intensità e la dinamica. Il Var andrebbe usato come è successo all’Europeo, meno e solo in casi eclatanti, sui fuorigioco, sui gol non-gol. Era un discorso che andava fatto prima di introdurlo, per definire il protocollo".
GLI INFORTUNI - "Solo una grande sfortuna. Se fossero dieci strappi, allora si potrebbe dire che c’è un problema, ma così, con distorsioni o con infortuni come quello di McKennie...".
IL CENTROCAMPO - "Rabiot a me è piaciuto tantissimo, perfetto nel doppio ruolo di interno ed esterno. Arthur tutto sommato è stato anche bravo, anche se ci deve spiegare perché deve toccare la palla cinque volte prima di passarla. E sapere di poter contare su Kean, almeno per questo livello di gare, per Allegri è una notizia importante".