VLAHOVIC - "È un gol da “ignorante” splendido. Una palla difficilissima, con 99,99 per cento di possibilità di essere ribattuta dal difensore: invece lui tira, col piede sbagliato, e fa gol. È favoloso, perché qua si capisce tutto l’istinto dell’attaccante, del goleador, del giocatore che non guarda niente e pensa soltanto che può far gol. In una frazione di secondo c’è il calcio. Mi sembra un inizio straordinario in Champions. Veramente pazzesco. E ha rischiato di fare il secondo...".
DUE FACCE? - "È stata una Juve degna della Champions. Nel primo tempo ha fatto vedere tutto, con ordine, precisione e capacità di ripartire, anche di fronte al pressing. Poi con l’aumentare della stanchezza è scaduta un po’ la qualità del passaggio. Locatelli era stanco, però io Arthur lo farei giocare proprio se non ci sono altre soluzioni: la Juve non ha più tenuto un pallone. Fisicamente sono calati, anche Morata non ce la faceva più. Però probabilmente Allegri ha poca fiducia in Kean a questi livelli: in campionato lo fa entrare per i finali, in Champions non l’ha fatto".
L'ERRORE - "Nell’occasione del gol non solo Rabiot, ma anche De Ligt non ci ha capito niente. Era troppo centrale, ha lasciato la sua zona sguarnita. Secondo me lui fatica un po’ a fare il terzo di sinistra, si sente spaesato: non è la sua posizione, ma era una decisione obbligata per il problema di Alex Sandro. Bonucci deve fare il centrale, non c’erano altre scelte".
FAVORITA? - "Al ritorno la Juventus può passare il turno, ma il Villarreal è una squadra che ha dimostrato a Bergamo che se ha spazio sa prenderselo con personalità. Quella era diventata una gara secca, uno spareggio in trasferta, e l’hanno vinta. Un anno fa hanno vinto l’Europa League, sono abituati a giocare partite dentro o fuori. Si decide tutto in una partita singola, non contano più i gol ed è giusto considerarla 50 a 50. La Juve può farcela, ma deve seguire il Mantra: portare la palla a Vlahovic, vicino all’area".