21 ottobre 1999, stadio Asparuhov di Sofia, secondo turno di Coppa Uefa, minuto 23: Juan Eduardo Esnaider si produce in un'interminabile serie di macchinosi dribbling sulla trequarti, finché non appoggia il pallone all'accorrente Sunday Oliseh che da quasi 30 metri lascia partire una conclusione non irresistibile, che in qualche modo trafigge un altrettanto macchinoso Ivankov. È la prima rete che getta le basi per l'eliminazione del Levski e del passaggio al turno successivo della Juventus. Ed è anche la prima rete con la nuova maglia per Oliseh.

Da questo episodio, raccontato nella puntata di 'Meteorite' dedicata a Esnaider, partiamo per questo nuovo episodio della nostra rubrica. Anche perché quel gol rimarrà l'unico di Oliseh nella Juve. E pensare che era arrivato con ben altre aspettative...

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PROLOGO - Centrocampista box-to-box, arrivato giovanissimo in Europa nel campionato belga a inizio anni Novanta, poi esploso con la Nigeria nel 1994 con vittoria in Coppa d'Africa e ottimo Mondiale statunitense (con rocciosa marcatura a uomo su Roberto Baggio nel soffertissimo ottavo di finale vinto dall'Italia), Oliseh era stato portato in Serie A dalla Reggiana, dove incontrò la retrocessione ma si fece parecchio notare. Si era allora trasferito in Bundesliga, nel Colonia, e durante quel biennio aveva vinto l'Olimpiade di Atlanta 1996 con la Nigeria dopo memorabili sfide contro Brasile e Argentina. Infine aveva fatto il definitivo salto di qualità nell'Ajax, seguendo l'allenatore-mentore Morten Olsen, e ad Amsterdam aveva messo in bacheca un campionato e due coppe d'Olanda. Oltre a partecipare con la nazionale maggiore nigeriana ai Mondiali di Francia '98 segnando uno dei suoi gol, un destraccio imprendibile dalla distanza, per battere la Spagna ai gironi.

IL FATTO - Finché, nel 1999, la Juventus paga all'Ajax 21 miliardi di lire per riportarlo in Italia e metterlo a disposizione di Carlo Ancelotti per quello che, nelle intenzioni del club bianconero, dovrebbe essere il rilancio dopo la sfortunata annata dell'infortunio di Del Piero e dell'addio (che in realtà era un arrivederci, ma ancora non lo potevano sapere neppure i diretti interessati) di Marcello Lippi. Luciano Moggi, con una delle sue mosse proverbiali, ha bruciato al photofinish la concorrenza della Roma per accaparrarsi il giocatore all'epoca 25enne. Idealmente Oliseh dovrebbe essere il mediano del Duemila, che non avrebbe fatto rimpiangere Didier Deschamps (appena ceduto al Chelsea).

RIASSUNTO - Di fatto, in quella stagione 1999-2000, conclusa con il maledetto diluvio di Perugia, Oliseh non fa molto meglio di un altro giocatore acquistato l'anno prima, e prontamente rispedito in patria quell'estate, come Jocelyn Blanchard. Mette insieme 19 presenze in totale (8 in Serie A, 5 nel vittorioso Intertoto, altrettante in Coppa Uefa e appena una in Coppa Italia). Un po' come avrebbe fatto un lustro più tardi Olivier Kapo, protagonista della puntata della scorsa settimana.

INIZIO - L'inizio non è neanche dei peggiori. Disputa da protagonista l'Intertoto e gioca la prima di campionato da titolare nel match che tiene a battesimo la Reggina in Serie A: Oliseh prende due pali su punizione e la partita finisce 1-1. È però un effimero abbaglio, frutto di una prestanza fisica sopra la media che fa la differenza quando ancora la condizione generale delle squadre non è al top, ma che si squaglia nel momento in cui i valori atletici si riequilibrano: emerge tutta la difficoltà di un giocatore istintivo e muscolare dentro un calcio altamente tattico e competitivo.

SFORTUNA - Oliseh disputa solo un altro match dal 1' in campionato, alla 4^ giornata, a Lecce: partita difficile, Juve subito in svantaggio (alla fine perderà 2-0) e il buon Sunday (che a causa del significato letterale del suo nome in Italia è conosciuto come Domenico o addirittura "Mimmo") deve pure uscire nel primo tempo a causa di un fastidio muscolare. E per fare un altro cross-over con altri protagonisti di 'Meteorite', al suo posto entra Bachini... Ad ogni modo, da lì in poi soltanto presenze da subentrato.

LA FINE - Solo in Coppa Uefa Oliseh vede il campo regolarmente dal 1', a partire dalla gioiosa serata in Bulgaria fino all'eliminazione agli ottavi di finale col Celta Vigo. Ma Ancelotti gliel'ha fatto capire in tempi non sospetti: nel centrocampo di quella Juve c'è spazio solo per Conte, Tacchinardi e Davids. Lui si deve accontentare delle briciole, e inizia a chiedere di andar via già in inverno, venendo però accontentato solo a fine stagione, quando a comprarselo nell'estate del 2000 è il Borussia Dortmund.

A POSTERIORI - Nuovamente in Bundesliga, e in una squadra di vertice, Oliseh vince il campionato tedesco nel 2002. È il suo canto del cigno ad alti livelli, ma gioca ancora nel Bochum e infine nel Genk (nello stesso Belgio dove aveva scoperto l'Europa nel 1990) fino a ritirarsi nel 2006 a neanche 32 anni, macchiando gli scampoli finali di carriera con episodi poco edificanti da un punto di vista disciplinare. Anni dopo ammetterà che la sua avventura alla Juventus era partita già con auspici poco esaltanti: con buona pace del volpone Moggi e del beffato Franco Sensi, "Mimmo" in quell'estate del 1999 avrebbe preferito andare alla Roma perché sognava di lavorare con mister Capello...

BURRASCOSO - Da ragazzo gli sarebbe piaciuto fare l'economista, e dietro l'impulso paterno si è pure formato in tal senso. Ma alla fine Sunday Oliseh ha fatto il calciatore e dopo aver appeso gli scarpini al chiodo prima ha fatto parte dello staff tecnico e dirigenziale di alcune squadre minori belghe, successivamente ha provato ad allenare: prima la nazionale del suo Paese, la Nigeria, mollando poco dopo causa mancati stipendi. Dopodiché un anno e mezzo al Fortuna Sittard, nella seconda serie olandese: la sua avventura qui finisce a inizio 2018, a causa di un licenziamento in tronco per "comportamenti inaccettabili verso il club", mentre la sua versione è di "essere stato cacciato per essersi rifiutato di prestarsi a pratiche illecite".

OGGI - Dove stia la verità non lo sappiamo. Di sicuro Oliseh da quasi tre anni non ha una panchina dove allenare e rimarrà nella memoria collettiva di tante squadre di tanti Paesi (e diversi continenti) con ricordi molto diversi tra loro. Dall'eroe nigeriano di USA '94 e Atlanta '96, e caposaldo di Ajax e Borussia Dortmund, ad affare di mercato poco riuscito alla Juve. In bianconero ha comunque vinto l'Intertoto, unica gioia per molti protagonisti di questa nostra rubrica. Ed è pur sempre rimasto nella storia come il primo africano nella Vecchia Signora.