CONTESTO - Non era un nuovo acquisto. Anzi, era stato acquistato già nel 2000, ma problemi legati al transfer internazionale dal Flamengo lo avevano fatto approdare a Torino l'anno successivo. Sì, dal Flamengo, perché lui si chiama Athirson Mazzoli de Oliveira, è brasiliano e grazie alle sue prestazioni nel club di Rio de Janeiro si è guadagnato pure la nazionale verdeoro. Come la maggior parte dei suoi connazionali, si fa chiamare solo col nome. E come un brasiliano in particolare, Roberto Carlos, gioca come terzino sinistro.
ARRIVO - Superate le peripezie burocratiche, dicevamo, Athirson arriva alla Juventus nel girone di ritorno del campionato 2000-2001. A segnalarlo a Luciano Moggi è stato una leggenda bianconera come Omar Sivori. Oltre che per le doti tecniche è apprezzato per quelle caratteriali: la sua loquacità gli vale il soprannome di Pappagallo. La formazione di mister Ancelotti, reduce dal drammatico scudetto perso a Perugia a beneficio della Lazio, sta lottando ora contro l'altra squadra della capitale, la Roma.
FATALE - Col senno di poi, in quel pomeriggio torinese sfumano i sogni scudetto della Juve ancelottiana. Non sfumano però i sogni bianconeri di Athirson, che deve ancora mettere in mostra le proprie qualità e a fine mese ha la chance da titolare. Il palcoscenico è sempre il Delle Alpi, l'avversario stavolta è il Lecce. Tutto sembra andar bene e Tudor porta in vantaggio i bianconeri al 40'. Ma un minuto dopo, sul fronte opposto, su un cross dalla sinistra, Athirson viene bruciato sul tempo da Conticchio: 1-1 e all'intervallo Ancelotti toglie il brasiliano per inserire Brighi.
PORTE CHIUSE - L'estate del 2001 porta una piccola rivoluzione in casa Juve. Via Ancelotti, torna Marcello Lippi. Via Zidane e Inzaghi, arrivano Buffon, Thuram e Nedved. In tutto questo rimpasto, Athirson spera di potersi giocare delle chance in concorrenza con Paramatti e Pessotto. Ma a mettere la pietra tombale sulle sue speranze ci pensa Lippi, che arretra a terzino Zambrotta e considera fuori rosa il brasiliano, le cui uniche presenze in Italia rimarranno per sempre quelle 5 tra aprile e giugno 2001. Nessuna delle quali durata una partita intera.
RETROSCENA - Cos'è andato storto nell'esperienza bianconera di Athirson? Molto probabilmente non era semplicemente adeguato per un calcio di così alto livello. Ma c'è una piccola attenuante: l'inizio della sua esperienza a Torino fu condizionato dalla dengue, una malattia tropicale che lo debilitò nelle prime settimane del suo soggiorno in Italia. Quanto abbia davvero influito, non lo sapremo mai.