IL PRIMA - Blanchard è cresciuto in zone di confine. Nato vicino Calais, muove i primi passi nel Dunkerque. Scenari pieni di storia, specialmente tra il 1940 e il '45. Ed esplode poi nel Metz, in Lorena (vi ricordate, a scuola, l'Alsazia e la Lorena che passavano continuamente da Francia a Germania? Ecco) con cui vince una Coupe de la Ligue e perde un campionato solo per differenza reti. La Juve lo porta invece al... centro del panorama calcistico italiano spendendo 7 miliardi di lire: l'intenzione è quella di comprarlo "per un tozzo di pane" (Avvocato e Roi Michel, pardonnez-moi!) e metterci il caviale sabaudo al fianco dei connazionali (e freschi campioni del Mondo) Deschamps e Zidane.
IL DURANTE - A dire il vero il suo inizio è promettente. Ma solo nel precampionato: ottima prestazione ad agosto '98 in un'amichevole inglese contro il Newcastle. Sarà l'unica gioia (peraltro vana, dato che segnò il gol della bandiera) della sua avventura bianconera. Mister Lippi prova a inserirlo subito nelle rotazioni, ma ben presto capisce di non poterci fare molto affidamento. A febbraio '99 Ancelotti prova a rilanciarlo, ma desiste quasi subito.
IL DOPO - Nell'estate '99, dopo una sola stagione, la Juventus vende Blanchard al Lens (e al suo posto prende un giocatore che sarà protagonista della prossima puntata...). L'ex Metz può così tornare nel suo amato nord-est della Francia, dove ritrova una certa continuità di prestazioni, tra secondo posto in Ligue 1 e semifinale di Coppa Uefa. Nel 2003 infine valica le Alpi: va a vincere un campionato e tre coppe nazionali con l'Austria Vienna, prima di chiudere la carriera all'Austria Karnten.
OMONIMIE - Nel difficile inizio della stagione 2015-2016 (di cui vi abbiamo parlato recentemente) la Juve incappò in un clamoroso 1-1 allo Stadium contro il Frosinone, raggiunta all'ultimo respiro dalla capocciata del difensore Leonardo Blanchard. Che, ironia della sorte, da ragazzo andava a tifare la Juve in curva. Nessun legame con Jocelyn (anche le nazionalità sono diverse: Leonardo è italiano, per la precisione toscano) ma evidentemente si tratta di un cognome indigesto per la Vecchia Signora.