Dusan Vlahovic e Nikola Milenkovic, amici, quasi fratelli. Almeno fuori dal campo. Oggi i due si sfideranno alle 15 a Firenze, dopo essere nati e cresciuti a Belgrado, divisi soltanto dal diverso colore delle maglie. E anche in Fiorentina-Juventus sarà così. Con Milenkovic che ha mandato un messaggio chiaro: "In campo non ci sono amici, penserò soltanto alla Fiorentina e alla vittoria". E' quanto dice a Repubblica, in una lunga intervista, tra campo e mercato.

RESTARE A FIRENZE - "Le ambizioni del club, la voglia di crescere. Gli investimenti sulle strutture, come il Viola Park. Ma anche la conferma di Italiano è stata molto importante per me. Ho ascoltato il mio cuore, ho dato peso ai miei sentimenti. Amo questa città, questo club".

Fiorentina-Juve, le probabili formazioni: la scelta su Milik, McKennie favorito
L'ADDIO DI VLAHOVIC - "Rispetto la scelta di Dusan". 

RAPPORTO CAMBIATO? - "No, siamo amici fin da piccoli e le nostre scelte non devono influire sulla nostra amicizia". 

JUVE - "Sono sempre sfide toste, sentite e molto intense. Mi tengo il ricordo dell'ultima al Franchi, che ci ha regalato il ritorno in Europa. Lo volevamo fortemente". 

ALLENATORE PIU' IMPORTANTE - "Ivan Tomic, a quei tempi tecnico del Teleoptik. Mi ha portato in prima squadra al Partizan, mi ha fatto firmare il primo contratto da professionista,. Ha avuto il coraggio di far giocare i più giovani in un club dove devi vincere sempre e subito. L'ha fatto con me e con Vlahovic, anche a rischio di mettere in crisi la sua carriera. Gliene sarò sempre grato".