Intervistato da L'Equipe, Arek Milik ha parlato del trasferimento alla Juve, del suo ruolo e non solo.

ALLEGRI - "Parlo bene l'italiano e questo è un vantaggio importante. Non ho problemi a capire l'allenatore e tutte le istruzioni che mi dà".

TATTICA - "Qui in Italia c'è molta più tattica, sia in allenamento che in partita. In Francia invece ci sono molti più spazi per giocatori rapidi, o esterni di fascia che corrono tanto".

TUDOR - "Sta facendo delle scelte ottime. Sono scelte che faceva anche in Serie A".

MARSIGLIA - "Al Marsiglia ho fatto bene, ma potevo fare molto meglio e lo so bene. Qualche volta però per fare meglio, soprattutto con le mie caratteristiche, hai bisogno di ottime persone attorno a te, che giochino anche loro per te".

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JUVE - "I contatti per il mio trasferimento sono iniziati prima della sfida contro il Nantes, nella quale sono rimasto in panchina. La Juventus mi inseguiva sin da quando ero a Napoli, ma allora non fu possibile trovare l’incastro. Siamo felici di esserci trovati oggi. La Juve era un vecchio sogno. Ma è soprattutto un punto di partenza, non posso dire a me stesso di essere arrivato, perché sto giocando qui, dove volevo essere. Mi sono prefissato nuovi obiettivi quando sono arrivato qui, che tengo per me".

ATTACCO A DUE - "In quasi tutte le partite che ho giocato a Torino avevo un altro attaccante di fianco, penso che così sia più semplice perché hai più soluzioni".

PARTENZA DIFFICILE - "Non abbiamo iniziato bene il campionato, questo è certo. Qui le aspettative sono sempre molto alte, se giochi devi vincere. Tutti lavorano per la vittoria, in tutto il club. E quando non si vince, le cose non vanno bene, si perdono punti e questo fa male a tutti. Ma ci sono ancora abbastanza partite per poter ribaltare la situazione. Spero che riusciremo a recuperare tutto quello che abbiamo perso".