Fabio Miretti è la rivelazione della settimana. Un giovane talento cresciuto nella Juventus e che domenica ha fatto l'esordio da titolare con i bianconeri. Una gara allo Stadium, teatro dei suoi sogni e di quello della famiglia, che però non ha potuto vedere la gara dagli spalti dell'Allianz. Colpa di un viaggio e di una partenza organizzata quando tutto non era ancora prevedibile. Papà Livio e mamma Silvia erano ad Amsterdam, ma non se la sono persa. E al Corriere di Torino il padre di Miretti racconta: "Partita non vista dallo stadio? Ma l’emozione è stata la stessa. Che impresa riuscire a vedere la partita, abbiamo cercato uno Juventus club e alla fine siamo arrivati alle porte di un pub di appassionati di tutto lo sport italiano, solo che era ancora chiuso alle 12.30. Non è stato semplice convincere i proprietari a farci entrare, poi hanno compreso la situazione e ce l’abbiamo fatta".

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ORGOGLIO - "Siamo fieri di lui, Fabio parla dei nostri sacrifici ed è vero che sono stati tanti, io sono un magazziniere in Casalinda, mia moglie è operaia alla Maina ma prima era parrucchiera. Però anche lui ha fatto parecchi sacrifici, andare via di casa a 14 anni non è semplice".

L'INIZIO - "Nato a Pinerolo ma cresciuto a Saluzzo, ha cominciato poco dopo i 4 anni nell’Auxilium Saluzzo, poi ci hanno consigliato di portarlo al Cuneo ed è grazie a suo nonno Beppe, che ora non c’è più, se poteva andare ad allenarsi lì. Dove l’ha scelto la Juve: dal primo anno dei Pulcini ha indossato sempre e solo questa maglia nonostante tante offerte di top club europei".

PROSSIMO ANNO - "Vediamo a giugno, Giovanni Branchini è ormai uno di famiglia e abbiamo massima fiducia nel club".

CICO - "Sembra che nona bbia 18 anni? Però li ha, anche se fa sempre sembrare tutto semplice e naturale. Cico è così. Perché Cico? Perché c’erano troppi Fabio, una volta giocava con una maglia di Kiko dell’Atletico Madrid, lì è diventato Cico". 

REGALO POST DEBUTTO - "Dopo la prima volta ci portò tutti fuori a cena in un bel ristorante. Noi a lui ora non sapremmo nemmeno cosa regalare, però siamo riusciti a fargli una bella sorpresa per i 18 anni. Sapevamo che sognava la Mercedes classe A depotenziata, quella per neopatentati, con sei mesi d’anticipo siamo riusciti a trovarne una usata in offerta e gliela abbiamo fatta trovare in garage proprio quando non poteva aspettarsela. Era felicissimo".

SCUOLA - "Ci prova, ce la mette tutta ma quest’anno sta giocando praticamente in tre squadre diverse, poi ci sarà anche l’Europeo Under 19 e ormai abbiamo messo in preventivo che potrebbe non superare l’esame di maturità. Speriamo bene, ma non possiamo rimproveragli davvero nulla". 

ANEDDOTO - "Un episodio divertente c’è, forse la prima volta che si è allenato in prima squadra si era fermato con Cristiano Ronaldo, crossava ma qualche palla era un po’ sbilenca e all’ennesimo sbuffo di CR7 è arrivato Barzagli ridendo a consolare Fabio e a crossare al posto suo".