SU BOBAN E IL MILAN - "Boban era un mio idolo e papà, quando ero piccolo, mi comprò una tuta rossonera. Mi immaginavo calciatore del Milan ma è andata diversamente... e quando arrivi al Real è difficile pensare di andare altrove. Se a Madrid le cose non fossero andate bene, mi sarei certamente visto bene in Serie A. Ma onestamente, la priorità è sempre stata Madrid. Sono dispiaciuto per il Milan. Il vero Milan manca all'Italia e all'Europa".
FINE CARRIERA - "Ho un gruppo WhatsApp con i croati e mi sento sempre con Brozovic, con Badelj, con Pasalic che è formidabile e finalmente ha trovato il club giusto. Sono sicuro di poter giocare ad alto livello ancora per due anni, poi si vedrà. Vorrei finire la carriera al Real, ma dipenderà anche dalla società. Di certo, farò il corso da allenatore. La nazionale per noi è un sentimento al di sopra del calcio, sia da giocatore che da c.t. sarei onorato di esserci".
SU REAL JUVE - "Real-Juve? Per me il rigore c’era. Lucas Vazquez è stato spinto quando stava calciando da pochi passi. Che senso avrebbe avuto simulare? Poi ho vissuto situazioni simili e capisco chi protesta, ma non dovrebbero esserci differenze tra un rigore al 30’ e al 95’. A Buffon, comunque, auguro tutto il bene: è un grande".