LE SUE AVVENTURE - «Uuuhh hai voglia! In quel periodo c’era l’Hollywood di Milano, era la discoteca dove andavano sempre la domenica sera dopo la partita. Io avevo messo la regola: con la settimana libera si può, se mercoledì c’è la Coppa allora niente Milano. Tutti la seguivano, tranne Trezeguet. Me lo segnalano una volta, due volte... alla terza finita la partita, mentre lui è ancora sotto la doccia, schizzo a Milano e vado all’Hollywood ad aspettarlo».
LE BRAVATE - "Ma mica si può controllare tutto eh? Il buon direttore sportivo, però, deve dare l’impressione di controllare tutto. Le cene, le serate fuori, gli sgarri sono sempre esistiti in tutte le squadre. La differenza la fa sempre il campo, come dicevo sempre a Montero Quando arrivò mi disse: “Direttore, lei deve sapere che per me la notte è come il giorno”. E io gli dissi: “E tu devi sapere che per me notte e giorno non contano, vale quello che fai in campo sia con il sole che con i riflettori. Lì ti giudicherò e valuterò se sei da Juve”. Poi lo facevo controllare, logicamente. E sapevo che la sera stava fuori fino alle due o le tre, beveva qualche birra e poi... poi non so esattamente come finiva le serate. Però in campo mai un problema e tanto bastava".
RABBIA TIFOSI - "I tifosi della Juventus allora devono calmarsi un poco. Li conosco... Quando la squadra non vince hanno un’acredine terrificante. Può devono capire che ci sono anche gli avversari e a volte capitano che vincano gli altri. Hanno vinto nove scudetti di fila! E poi la squadra è chiaramente costruita per il futuro: Chiesa, Kulusevski, De Ligt e io ci metto anche Rovella, che è fortissimo, e Fagioli che promette molto bene. E’ un progetto che va atteso, può dare molte soddisfazioni. Il problema è il centrocampo. E’ mal congegnato. Sono tutti forti, ma male assortiti: tre mediani e una mezzala, Arthur, che va in orizzontale. Logico che poi arrivino pochi palloni a Ronaldo. Serviva qualcuno che si inserisse meglio. Ma i giocatori della Juve presi singolarmente sono tutti forti, vanno amalgamati e con qualche correzione la squadra può essere competitiva. Ci vuole pazienza".