Parlerà spagnolo per la
Juve la doppia semifinale di
Europa League, raggiunta ufficialmente ieri dopo l'1-1 in trasferta contro lo
Sporting Lisbona, che si è sommato all'1-0 casalingo. Sarà il
Siviglia, infatti, l'avversaria dei bianconeri nell'ultimo ostacolo prima della finalissima di Budapest, dove l'altra squadra in campo sarà una tra Roma e Bayer Leverkusen. La formazione andalusa, come noto, è particolarmente "affezionata" alla competizione, che ha già vinto ben sei volte. Per la Vecchia Signora, quindi, sarà un confronto da non sottovalutare, tanto più perchè il Siviglia ha eliminato il
Manchester United, che sembrava favorito per il successo finale.
IL MOMENTO DI FORMA - La squadra spagnola, al momento, occupa il 13° posto nella
Liga, dove solo di recente è riuscita a recuperare da una situazione che iniziava a destare non pochi timori; ora, considerando anche l'Europa League, non perde dallo scorso 19 marzo, e nell'ultimo mese ha ottenuto
tre pareggi e due vittorie. Merito anche del nuovo allenatore, Jose Luis
Mendilibar, già il terzo in panchina in questa stagione dopo Julen Lopetegui e Jorge Sampaoli.
L'ALLENATORE - Il 62enne basco ha collezionato in carriera
oltre 450 partite da tecnico nel massimo campionato spagnolo, ed è all'apice di una carriera che lo ha visto guidare anche squadre di seconda e terza divisione. Il suo modulo preferito è il
4-4-2, con la variante
4-2-3-1, con pressione e gioco soprattutto sulle fasce, due mediani di quantità e tanta intensità e qualità in zona offensiva.
LE VECCHIE CONOSCENZE DELLA SERIE A - Nella rosa del Siviglia si trovano diversi giocatori con un passato in Italia a partire dal "Papu"
Gomez, ex capitano dell'Atalanta, e
Suso, in Serie A con Genoa e Milan; gli altri sono l'ex Roma Erik
Lamela, Lucas
Ocampos, meteora del
Grifone e dei rossoneri di Milano, e infine Alex
Telles, per un periodo all'Inter.
LE "STELLE" - Alla squadra di Mendilibar, in generale, la qualità non manca. Tra i giocatori-chiave, infatti, ci sono anche i freschi campioni del Mondo con l'Argentina Marcos
Acuña e Gonzalo
Montiel, nonchè il portiere del sorprendente Marocco Yassine
Bounou, detto Bono, e l'ex Barcellona Ivan
Rakitic. Il capo-cannoniere, invece, è un altro marocchino, Youssef
En-Nesyri, che a sua volta si è messo in bella mostra durante la competizione iridata in Qatar. Una rosa ben assortita, insomma, da non sottovalutare.
LA FORMAZIONE TIPO (4-2-3-1) - Bounou; Montiel, Badé, Marcao, Acuna; Gudelj, Fernando; Lamela, Rakitic, Ocampos; En-Nesyri. All. Mendilibar.