"Caro Dago, è strano che Giuseppe Cruciani non lo sappia: nel mondo ci sono i portavoce e i portasilenzi. Il popolare Giuseppe, che appare così turbato per la sua “ragione sociale”, dovrebbe spiegare quanto segue. Da attento cronista qual è, nell’ottobre 2015 aveva assistito, non visto, a un incontro in un famoso hotel milanese (NH President) tra l’allora presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, e l’ex dirigente della Juventus (radiato dalla FIGC) Antonio Giraudo.
Per una strana e fortuita coincidenza, dopo quella vicenda, Cruciani venne invitato con sempre maggiore frequenza alle trasmissioni sportive Mediaset. Prima di allora, era spesso ospite, si dice a titolo di parziale compensazione poiché era saltato il suo contratto con Mediaset per “Radio Belva” su Rete4 tranciato dopo una sola puntata e un miserevole ascolto, e quindi c’era il rischio che diventasse pane per i denti degli avvocati. Dopo quelle parziali anticipazioni sul summit Giraudo-Tavecchio, accadde probabilmente qualcosa, sia in casa-Mediaset che in casa-Cruciani che in casa-Juventus (Giraudo parlava di cose importanti con Tavecchio, conta ancora moltissimo e condiziona assai Andrea Agnelli).
Al contrario, molto temuti sono i niet di Torino su chi non è gradito. Ci sono molti esempi. Maurizio Pistocchi è stato ed è mobbizzato dopo un intervento di Torino sulla direzione sport della TV- Paolo Ziliani si vide chiudere dopo cinque anni il programma che curava su “Premium” (“La Tribù del Calcio”, la produzione in assoluto più vista sul quel canale pay) dopo un incontro dell’estate 2014 , durante il ritiro pre-campionato tra Andrea Agnelli e il neo direttore sport di Mediaset.
Per non parlare della richiesta di licenziamento avanzata contro Paolo Liguori (ma ce ne vuole prima di scalzarlo) dopo che “Straccio” aveva parlato a Radio Kiss Kiss di un arbitraggio sospetto di Rizzoli a favore della Juve. In conclusione diciamo che una cosa è certa: la Real Casa non ha posto veti su Cruciani e come opinionista evidentemente gli sta bene. Peccato per noi telespettatori che siano lontani i tempi di “Controcampo” di Sandro Piccinini e ora siano in voga le Pardo Productions. Per consolarci non resta che Mughini. Grazie per l’ospitalità".