C’è chi pensa che la minestra riscaldata non fa mai bene. Talvolta il proverbio rispecchia la realtà, che sia in amore o sui campi da calcio, se si tratta di un ritorno di fiamma o di una seconda chance in una squadra. Bene, la Juventus si è presa gioco di questo detto, puntando nuovamente su Alvaro Morata dopo un’estate in cui il casting per il nuovo numero 9 aveva preso i contorni di una telenovela. Vincendo la scommessa.

L’ETICHETTA“Seconda scelta”. Scomoda, anche ingiusta l’etichetta con cui l’attaccante spagnolo è atterrato a Caselle in una sera di fine settembre, sfumati sia Dzeko che Suarez. Ma Alvaro non ha dato troppo peso a questo luogo comune, scrollandosi di dosso gol dopo gol un timbro sgradevole. L’esperienza in giro per il mondo tra Real Madrid, Chelsea e Atletico Madrid ha consegnato alla Juve un attaccante notevolmente più maturo rispetto alla versione del 2016, capace di rapire tutti, piazza, società e scettici. Una versione, quella attuale, positivamente inaspettata per certi versi, come se la responsabilità di duettare con Ronaldo gli avesse fatto prendere una totale coscienza delle sue doti. La Juve adesso si gode uno dei numeri 9 più in forma del momento, con Pirlo e Paratici che urlano a gran voce che è sempre stata la prima scelta.

Sirene cinesi per Cuadrado: la posizione della Juve
GIOCO E NUMERI – Partiamo dal suo apporto al sistema bianconero, perché i numeri parlano da sé. Il preferito di Pirlo era Dzeko, un centravanti capace di agire da regista offensivo. Quello che, alla fine, è Alvaro Morata, soltanto con 6 anni in meno e con 10 gol e 7 assist all’attivo in 17 presenze. Sgonfia l’area di rigore facilitando gli inserimenti di CR7, gioca di sponda, palleggia con il resto della squadra e non ha paura di seminare il panico quando bisogna creare superiorità numerica. A tutto ciò, abbina un istinto da killer sviluppatosi negli anni. Lo spagnolo ha espanso il suo modo di interpretare il ruolo a 360 gradi, diventando imprescindibile, anche a scapito di un MVP come Dybala

SALTO EUROPEO – Lo step verso l’alto è riconoscibile anche guardando da dove arriva il numero maggiore di gol, ovvero dalla Champions League. 6 reti in altrettante partite (due doppiette), record per lo spagnolo, che ha superato quello precedente di 5 marcature nella stagione 2014/15 in 12 presenze con la Juve. A sorpresa, le notti europee sono diventate pane per i suoi denti.

OPERAZIONE RISCATTO – La marcia trionfale della sua seconda vita all’ombra della Mole sta portando Morata ad accelerare i tempi del riscatto. In estate, Paratici aveva imbastito una formula fantasiosa con l’Atletico Madrid, chiusa con un prestito annuale di 10 milioni di euro e diritto di riscatto fissato a 45, con la possibilità di prolungare il prestito per un’altra stagione pagando ulteriori 10 milioni, riducendo il diritto di riscatto a 35 milioni (fine 2021/22). Alla luce della sua esplosione, la dirigenza della Vecchia Signora vuole far valere l’opzione di acquisto il prima possibile: la Juve concepisce Morata come attaccante del presente e del futuro, l’obiettivo è quello di prelevarlo definitivamente dall’Atletico Madrid per bloccare eventuali assalti di altre big europee. Dalla prima gioia contro il Crotone all’ultima contro il Parma, augurandosi un 2021 altrettanto radioso: Morata-Juve, il binomio durerà a lungo.