L’ETICHETTA – “Seconda scelta”. Scomoda, anche ingiusta l’etichetta con cui l’attaccante spagnolo è atterrato a Caselle in una sera di fine settembre, sfumati sia Dzeko che Suarez. Ma Alvaro non ha dato troppo peso a questo luogo comune, scrollandosi di dosso gol dopo gol un timbro sgradevole. L’esperienza in giro per il mondo tra Real Madrid, Chelsea e Atletico Madrid ha consegnato alla Juve un attaccante notevolmente più maturo rispetto alla versione del 2016, capace di rapire tutti, piazza, società e scettici. Una versione, quella attuale, positivamente inaspettata per certi versi, come se la responsabilità di duettare con Ronaldo gli avesse fatto prendere una totale coscienza delle sue doti. La Juve adesso si gode uno dei numeri 9 più in forma del momento, con Pirlo e Paratici che urlano a gran voce che è sempre stata la prima scelta.
OPERAZIONE RISCATTO – La marcia trionfale della sua seconda vita all’ombra della Mole sta portando Morata ad accelerare i tempi del riscatto. In estate, Paratici aveva imbastito una formula fantasiosa con l’Atletico Madrid, chiusa con un prestito annuale di 10 milioni di euro e diritto di riscatto fissato a 45, con la possibilità di prolungare il prestito per un’altra stagione pagando ulteriori 10 milioni, riducendo il diritto di riscatto a 35 milioni (fine 2021/22). Alla luce della sua esplosione, la dirigenza della Vecchia Signora vuole far valere l’opzione di acquisto il prima possibile: la Juve concepisce Morata come attaccante del presente e del futuro, l’obiettivo è quello di prelevarlo definitivamente dall’Atletico Madrid per bloccare eventuali assalti di altre big europee. Dalla prima gioia contro il Crotone all’ultima contro il Parma, augurandosi un 2021 altrettanto radioso: Morata-Juve, il binomio durerà a lungo.