L’ospedale universitario dove è stato ricoverato Sergio Marchionne ha rilasciato un comunicato ufficiale sulle cause del decesso dell’ex ad di FCA. "Sergio Marchionne era un paziente dell'Ospedale universitario di Zurigo. Da più di un anno si era sottoposto a diverse cure per una grave malattia – scrive L'Universitätsspital di Zurigo . Durante la degenza si è fatto ricorso a tutte le possibilità offerte dalla medicina di punta, ma il signor Marchionne purtroppo è deceduto. Ne siamo estremamente dispiaciuti ed esprimiamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze"

"La fiducia dei/delle pazienti nei confronti del ricorso alle migliori terapie possibili e nella discrezione è cruciale per un ospedale. L'ospedale universitario di Zurigo (usz)" - continua il comunicato - attribuisce enorme importanza al segreto professionale, e questo vale in egual misura per tutti i pazienti e le pazienti. Lo stato di salute è materia del/della paziente o dei relativi famigliari. Per questo motivo fino a questo momento l'Usz non ha preso posizione in merito all'ospedalizzazione e al trattamento del signor Sergio Marchionne. Attualmente l'Usz è oggetto di diverse voci tendenziose da parte dei media relativamente alla sua cura". Il comunicato è stato diramato "al fine di frenare il susseguirsi di ulteriori speculazioni". L’intervento alla spalla - continua il comunicato - era stato eseguito il 28 giugno, le prime complicazioni inattese ma gestibili erano arrivate subito, ma poi il quadro clinico è divenato sempre più instabile. Da lì il ricovero in terapia intensiva dal quale il manager non è più uscito.”
 
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Pochi minuti dopo è arrivata anche la replica di FCA: “Venerdì 20 luglio la società è stata informata dalla famiglia del dottor Marchionne senza alcun dettaglio del serio deterioramento delle sue condizioni e che di conseguenza egli non sarebbe stato in grado di tornare al lavoro. La società ha quindi prontamente assunto e annunciato le necessarie iniziative il giorno seguente. Fca non è in grado di commentare le dichiarazioni dell'Ospedale di Zurigo. Per motivi di privacy sanitaria, la società non aveva conoscenza dei fatti".