Gli arbitri sono pronti a prendere la parola. Per commentare in maniera didattica, attraverso un portale dedicato, due o tre episodi a settimana, in modo da rendere più chiaro l’uso della tecnologia, e — perché no — i suoi errori. Lo scrive Repubblica, la strada è segnata: l’Aia sta già lavorando per avere un portale che le permetta di interagire col pubblico. Non vere conferenze, ma nemmeno algidi tweet, come fanno in Germania: solo interventi “didattici”, per spiegare i casi limite. Il punto di partenza in attesa della sala unica del Var a Coverciano: quando sarà attiva, coordinare interventi in campo e analisi pubblica sarà persino inevitabile.