Lorenzo Insigne, fantasista del Napoli, ha concesso una lunga intervista sulle pagine de Il Corriere dello Sport. Queste le sue parole: 

FUTURO - "In questa fase non ci penso neppure. Però so bene che magari in giro possa esserci qualcuno che mi stimi. Ma non esistono squadre, né interessamenti. Ho il dovere di pensare, senza essere immodesto, che in questi anni con il Napoli abbia dato qualche dimostrazione di ciò che so fare. So anche che ho ventotto anni e che possa capitare, in carriera, di ritrovarsi dinnanzi ad un’offerta, come dire? Irrinunciabile. Il prezzo? Non ne ho la più pallida idea. A me il mercato sembra di nuovo impazzito ed eventualmente lo fa il campo. E poi non sono affari miei: io devo giocare, segnare, divertire".

Toscana stregata per il Napoli: i tifosi della Juve festeggiano così GALLERY
RAIOLA - "Credo che con Jorge Mendes sia il più forte in circolazione e rappresenti un’autorità in materia. Ma non c’è dietrologia. Finché starò qui io darò sempre il 110 per cento e qua voglio starci a lungo".

SCUDETTO E LA JUVE - "Sono stati bravissimi, più che in passato, mentre le concorrenti hanno lasciato troppi punti. L'anno scorso ci abbiamo creduto, potevamo farcela e fa male. E’ come se in quegli istanti mi fosse crollato il mondo addosso. ​Vivo assaporando le soddisfazioni con parsimonia e poi scoprendo che quando non si vince, la sofferenza è secca: io ci sto male. Mi scoccia assai arrivare ad un passo dal successo e poi ritrovarmi senza niente tra le mani. Questo Napoli è fortissimo e meriterebbe una soddisfazione".

HIGUAIN - "Non mi andò giù il suo modo di esultare. La Juventus fu una sua scelta, libero di prenderla ci mancherebbe, però poi ci siamo incrociati altre volte e mai una volta, mai una dico, che sia venuto a salutarci nello spogliatoio, come pure sarebbe stato naturale fare. Vuol dire, allora, che ce l’aveva anche con noi, con i suoi ex compagni di squadra che lo hanno aiutato a segnare trentasei goal in campionato".