PARTITA PIU' IMPORTANTE - "Sì, una delle più importanti. In Coppa sempre partite secche, sono state tutte importanti. La finale è la più bella, la più difficile. E si può dire che è la più importante fino a questo momento"
MAI ARRENDERSI - "Sono messaggi che fanno piacere. Comunque sarà importante, difficile da fare. Consapevoli di questo, anche di potercela giocare, di avere possibilità per portare a casa questa coppa".
VICENZA - "Il Vicenza ha cambiato allenatore, all'andata c'era un allenatore. Abbiamo cambiato sistema di gioco, hanno variato, al di là di quello la rosa del Vicenza è importante. Rosa di livello, al di là del fatto che si è trovata difficoltà e c'è stato il cambio di allenatore".
CHI MANCA - "Mancherà Crespi, infortunato. Abbiamo recuperato qualche giocatore. Siamo quasi al completo. Abbiamo possibilità di scelta. Anche cambi in corsa, che nelle finali possono diventare decisivi. Siamo pronti per affrontare questa finale".
PARTITA LUNGA - "In queste partite, chi subentra può essere decisivo. I ragazzi lo sanno che siamo obbligati a vincere. Non dobbiamo fare chissà quanti gol, possono esserci i supplementari e abbiamo la consapevolezza di quello che ci attende. Pur consapevoli che sarà tosta e difficile, possiamo farcela".
MENTALMENTE - "L'accesso ai playoff? Noi siamo consapevoli che è importante, possiamo alzare un trofeo. E' sempre difficile arrivare in finale, poi alzare un trofeo... Vincendo possiamo andare ai playoff come una terza, ma viene in secondo piano. L'ambizione è andare a vincere, siamo arrivati fino in fondo con merito e siamo pronti a giocarci la gara con grande fiducia".
HUIJSEN - "Come migliorare? Dean intanto è un ragazzo giovane, un 2005, deve migliorare su tutti gli aspetti. Ha grandi margini di miglioramenti. Fisicamente, tecnicamente, tatticamente sulla marcatura. Fisico interessante, può migliorare attraverso il lavoro. I ragazzi sono obbligati a farlo se vogliono ambire a palcoscenici importanti. Se è già in anticipo? Alla sua età, è il primo anno di Primavera, farlo giocare in Next Gen è anticipare il percorso. Ma perché Dean era pronto, nei primi 6 mesi di Primavera ha fatto bene la categoria. Poteva stargli stretta, abbiamo alzato il livello. E con noi in Serie C si è dimostrato di valore. Deve migliorare e crescere, ma era giusto portarlo a giocare in Lega Pro".
BARBIERI - "Tommaso ha avuto questo problema muscolare che l'ha tenuto lontano. Deve riacquistare la condizione migliore, ma è a disposizione, pronto, carico e ha voglia di esserci domani. Un mese lontano dai campi si sente, ma con la voglia che ha si può andare oltre qualche difficoltà".
GESTIONE FINALE - "E' strano, è passato più di un mese dall'andata, ma ci sono state tante partite di campionato nel mezzo. Per noi il campionato era fondamentale per le posizioni in classifica. Sapevamo che la testa poteva andare a questa finale, è importante. I ragazzi hanno fatto bene in campionato, abbiamo preso una posizione per giocarci i playoff. Abbiamo la testa libera, in testa solo la partita di domani".
CONFRONTO CON ALLEGRI - "Sul sistema di gioco? Non ce n'è uno predefinito. Abbiamo giocato a 4, a 3... Variato per le situazioni e i giocatori a disposizione. Su Allegri che parla della NG? Testimonia il fatto che è una categoria importante, anche il mister si è accorto di quanto siano cresciuti i ragazzi, con giovani sicuramente rispetto alla Primavera il salto è più alto, con l'intermezzo tutti ci siamo accorti che poi i ragazzi sono più pronti per la prima squadra".
CRESCITA - "Nella Next Gen l'obiettivo primario è far crescere e maturare nel percorso di formazione questi ragazzi che sono ancora giovani. Un occhio al risultato bisogna darlo. Alla prestazione deve seguire il risultato, servono punti per arrivare ai playoff. Anche per far capire che il risultato è importante. Sennò qualcosa non è quadrato. Siamo in mezzo tra Primavera e prima squadra, crescita e risultato. Chi è cresciuto di più? Non mi piace fare nomi di un singolo, tutti i ragazzi sono migliorati. Tutti avevano ampi margini, sono giovani. Tutti sono cresciuti per una cultura del lavoro giusta. Se lavori con la serietà, non puoi non crescere. Tutti hanno fatto bene, sono cresciuti tanto".
DISCORSO - "No, non credo. Vediamo le ultime sensazioni. Poi da lì vediamo".
DA GRACA - "Ha avuto un anno difficile, quando stava bene e rientrava in condizione poi magari si rifermava. Nell'ultimo periodo l'ho visto meglio".
TRE PAROLE - "Allenando i giovani, la prima parola in testa è pazienza. Bisogna averne con i giovani. Saperli aspettare. Accompagnare. Con pazienza. Le altre due, che racchiudo in una, è lavoro: con i giovani è importante farli lavorare. Rispettando i loro alti e bassi, normali nei ragazzi. Lì si torna alla pazienza, fondamentale per un allenatore dal settore giovanile fino alla NG. I ragazzi hanno bisogno ancora di essere accompagnati".
STIMOLI - "Sappiamo che la nostra categoria è legata all'U19 che alla prima squadra. Quando Allegri chiama un giocatore è la normalità. Poi possono scendere, risalire... Quello che facciamo noi è farli stare coi piedi per terra quando scendono. Anche se non c'è mai stato bisogno di bacchettare qualcuno, hanno la testa giusta, mai con atteggiamenti sbagliati. Sono le difficoltà di allenare, non puoi essere legato a un sistema di gioco ma essere legato al singolo per migliorare".
GIOCATORE PIU' FORTE - "Ce ne sono tanti. Juve? Ti posso dire Zidane. Giocandoci contro capisci che è un giocatore di un altro livello. In TV lo capisci, davanti hai la conferma di quanto visto. Ti dico Zidane. Come tanti altri".
UN MESSAGGIO - "Poco da dire. Qui siamo in ritiro, abbiamo la cena... Prendo l'occasione per augurare buona Pasqua a tutti, staranno rientrando dalle grigliate. Seguiteci domani!".