APPRODO IN PRIMA SQUADRA - "Il giorno precedente mi allenavo con i miei coetanei, il giorno dopo mi sono ritrovato al centro di un torello assieme a Gigi Buffon e Cristiano Ronaldo. Ero molto emozionato, ma col tempo ho capito una cosa. Durante il mio percorso mi sono allenato e ho lavorato tanto, dando sempre tutto quello he avevo per arrivare a momenti del genere, quindi una volta raggiunti non bisogna avere ansia. Devo essere felice dei miei traguardi, e subito dopo, prefissarne altri”.
CHIAMATA DELLA JUVENTUS - "Non ho scelto subito, ma dopo essere stato invitato a Torino per vedere l’organizzazione e le strutture ho capito che questa sarebbe diventata la mia seconda casa. Superati i cancelli di Vinovo sapevo che quello era il posto giusto per me. Tutti conosciamo la storia della Juventus, per me è un orgoglio e una responsabilità indossare questa maglia".
DEBUTTO CON ALLEGRI CONTRO L'ARSENAL - "Nel momento in cui ho varcato la porta dello spogliatoio della prima squadra ero incredulo. Una volta entrato in campo però è svanito tutto. Non ho provato ansia, ero focalizzato sulla partita e sulle indicazioni dell’allenatore. Forse non avevo ancora piena consapevolezza del contesto in cui mi trovavo. Al termine della gara ho cominciato a realizzare quello che era successo e tutto è diventato più chiaro. Era solo un’amichevole, ma avevo appena giocato i miei primi minuti da calciatore della Juventus. Un’emozione unica".