Chi scrive più volte ha cercato di convincere Claudio ad un'avventura nel “nuovo mondo”, ma deve constatare che, rispetto alla neve dell'Ontario, il concittadino ha preferito quella della steppa solcata da isbe e muzìk.
Se si trattasse di un romanzo strappalacrime, suonerebbe più o meno come “Dalle Alpi alla Neva”, avendo lasciato per fortuna e per noi torinesi, il Po dove si trova. Ah, Claudio, è dura reinventarsi giocatore vero, dopo un infortunio stronca carriera. Ho ancora l'atroce e raggelante grido di dolore nelle orecchie, in un maledetto pomeriggio di aprile. La Vita dona, la Vita toglie e quel Juve – Palermo, ancorchè privo di significati agonistici, passerà alla storia come la gara in cui i legamenti di Marchisio Claudio da Torino, 'n fieul dij nòstr, esplosero con fragore e ineluttabilità.
Diffidare sempre dai familiari che si intrufolano nelle faccende del lavoro. Se poi i familiari sono più di uno, apriti cielo! Sono coloro che contano quanti compagni ti precedono nella classifica dei beniamini del “mister”. Quelli che insinuano il tarlo dell'essere trattato male dalla società, dopo anni ed anni dai “pulcini” alla “prima squadra”. Magari con la "fortuna" di Calciopoli che ha accelerato l'inserimento di alcuni giovani, tra cui Marchisio, in formazione. Di ciò vietato parlare! In fondo l'8 juventino era al pari di De Ceglie, Giovinco, Paro, Palladino: senza la truffa calciopolista, quanti di loro avrebbero portato via il posto ai vari Thuram, Ibrahimovic, Emerson, Zambrotta? La risposta soffia nel vento.
Viviamo tempi stravaganti in cui pare che, quando un giocatore emigri verso altri lidi, dopo una lunga militanza, lo stesso abbia diritto ad un bel giro di campo, con i tifosi piangenti e le videocamere dei telefonini bollenti. E' proprio andata male a Platini, a Zoff, a Scirea, essere nati prima. Oltretutto a quei tempi, quando si diceva “basta” era “basta” per davvero. Ora si dice basta, si fa il giro dello stadio e poi si firma un contratto milionario altrove. Allora a che serve il giro? Forse a prendere i tifosi...in giro. Può essere, perché no? Tanto la bocca buona è di tanti, troppi.