Più che Vlahovic, nel tempo, Allegri si è coccolato particolarmente Arek Milik. E più di Vlahovic, nel tempo, il polacco è diventato un punto di riferimento fondamentale per la Juventus. A corto di idee, ma mai di impegno. Anche nell'ultima intervista post partita - in questo caso a DAZN, puoi leggerla qui -, il tecnico bianconero ha lodato il suo centravanti, quello apparentemente di riserva. Ha usato un termine: "intelligente". L'ha fatto per spiegare perfettamente la prestazione, condita soprattutto dall'errore da meme sul calcio di rigore, ma anche da un gol che ha cancellato la maledizione del Nove in un aprile che resta assurdo. E da cancellare assolutamente. 

OLTRE L'ERRORE - Ecco, Arek ha messo una pezza. Su tutto. Sulla situazione, che ribolliva in maniera paradossale; su un futuro diverso ora pronto a spalancarsi: c'è l'occasione di riprendere esattamente da ciò che ha insegnato Bologna. Ossia: un'altra Juventus è possibile. Più alta dietro, più pericolosa davanti. Più vivace, comunque. Da una vita non si vedeva una partita divertente dei bianconeri. Che le prendono, eh. Ma le danno pure. Com'è normale e godurioso nel gioco del calcio. Milik s'inserisce in questo contesto e nello stesso discorso: apre la difesa del Bologna, sa muoversi (meglio di Vlahovic) e offre soluzioni. Tutte quelle che sono mancate. Tutte quelle che ritornano, come il gol su azione.