D'ora in avanti, alla vigilia di una sosta, con tutta probabilità i tifosi della Juve si ritroveranno ad accendere un cero. Si scherza, ma fino a un certo punto, perché gli ultimi precedenti fanno rabbrividire anche i meno scaramantici. "Ma è possibile che non si possa mai stare tranquilli?": suona più o meno così la domanda che è frullata nella mente del popolo bianconero quando pochi giorni fa, come un fulmine a ciel sereno, sulla Continassa si è abbattuta improvvisamente la notizia del coinvolgimento di Nicolò Fagioli in un giro di scommesse online illecite, nel suo caso perfino legate direttamente al mondo del calcio. Una brutta vicenda, che sembra destinata a giungere a una conclusione in tempi relativamente brevi ma ad avere conseguenze sul lungo termine, con la sempre più probabile squalifica di un giocatore che la Juve contava di far diventare un pilastro, del centrocampo ma anche dello spogliatoio, magari al punto da affidargli con gli anni la fascia da capitano.

La Juve 'guarda oltre' il quarto posto: l'imperativo è fare bottino pieno prima della sosta
LO SPETTRO DEL DOPING - Ma questa spiacevole novità - a cui, volendo vedere, si aggiunge anche la notizia di tutt'altro tipo dell'infortunio di Danilo - non è che la punta dell'iceberg di una serie di soste che alla Juve hanno lasciato in dote solo "grane". E per capirlo non bisogna nemmeno tornare troppo indietro nel tempo. Era il 12 settembre scorso - un martedì, nel pieno della prima pausa stagionale - quando il mondo bianconero veniva investito da un annuncio shock: Paul Pogba è risultato positivo al controllo antidoping effettuato dopo il match contro l'Udinese della prima giornata di campionato, in cui non era nemmeno sceso in campo. E tra l'altro, per completezza, risaliva a sole poche ore prima un altro "scossone", con le indiscrezioni circolate ovunque di una presunta e imminente cessione della società stessa, poi smentite da Exor ma comunque in grado di creare scompiglio tra i tifosi e di influenzare in negativo anche l'andamento del club in Borsa.

LA GRANDE RIVOLUZIONE - Tornando ancora più indietro nel tempo, era in corso la lunga sosta per il Mondiale in Qatar quando la Juve si è trovata al centro di una vera e propria rivoluzione: a seguito dell'esplosione del caso plusvalenze, a sua volta destinato ad avere un impatto pesantissimo su società e squadra, il 28 novembre scorso i tifosi assistevano infatti alle dimissioni in blocco dell'intero CdA, compreso il presidente Andrea Agnelli ai saluti dopo dodici anni. Un cambiamento per certi versi anche atteso ma comunque radicale, uno di quelli capaci di togliere certezze e lasciare più di un interrogativo sul futuro. Un po' come sta succedendo in questi giorni con la vicenda di Fagioli, mentre si avvicina il momento della verità anche per il Polpo.

OCCHI APERTI - Tornando quindi alla domanda iniziale sì, sembra davvero che in casa Juve non si possa mai stare tranquilli. Un po' in generale - se si pensa anche alle altre vicende giudiziarie o, per esempio, al caos estivo seguito all'addio di Leonardo Bonucci - ma ancora di più quando c'è di mezzo una sosta. Che peraltro, come accennato, finisce spesso e volentieri per essere sinonimo di infortuni, come nel caso attuale del capitano (ma l'elenco potrebbe essere molto lungo e toccare diversi giocatori). Insomma, meglio premunirsi perché tra un mese ci si ferma ancora...