OTTO SU OTTO - La Juve ha trovato un attaccante che vola a campo aperto e cerca lo scambio con i compagni sullo stretto. Alvaro è il centravanti adatto per ogni tipo di gioco, Pirlo lo sa e non ci rinuncia mai. Nel vero senso della parola otto partite su otto, tutte da titolare (da non considerare, chiaramente, la partita col Napoli vinta a tavolino). A partire dal debutto con la Roma, quando Morata è stato buttato in campo poco dopo il suo ritorno a Torino: prestazione non esaltante e primi mugugni da parte di alcuni tifosi.
IL CAMBIO - Con la Lazio ha messo la squadra prima del singolo, la vittoria prima del gol. Corsa, corsa e corsa. Fino allo sfinimento. Alvaro ha provato a stringere i denti fino alla fine ma a due minuti dalla fine è stato costretto a chiedere il cambio. Motivo: crampi. Il fisico ha prevalso sulla testa, avrebbe voluto chiudere la partita ma è stato costretto a lasciare il posto a Bernardeschi. Meglio non rischiare, perché l'attaccante ha un appuntamento con la nazionale spagnola che aspettava da un anno. E non vuole mancare. Poi, sarà di nuovo Juve. Perché rinunciare a un Morata così è impossibile. Anche se non segna.