Dopo le parole rilasciate nella giornata di ieri a proposito dei presunti rapporti tra alcuni esponenti della malavita organizzata ed alcuni dirigenti della Juventus tra cui il presidente Andrea Agnelli (LEGGI qui), l'Onorevole Francesco Boccia ha parlato in esclusiva a ilbianconero.com del possibile divieto per i tifosi della Juventus di partecipare alla doppia trasferta di Napoli e, di conseguenza, delle problematiche legate all'acquisto di biglietti ed alla fruzione delle partite negli stadi di calcio italiani.

Onorevole Boccia che ne pensa del possibile divieto per i tifosi della Juventus di partecipare alla doppia trasferta di Napoli?
“Quanto le forze di Polizia e lo Stato assumono decisioni per tutelare l’interesse comune bisogna semplicemente adeguarsi. Sul piano sociale e culturale è una sconfitta per tutti ma se le prefetture ritengono che questa sia la decisione giusta si può solo accettare.”

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Andare allo stadio continua ad essere un problema nonostante regole molto restrittive, perché?
“Il problema lo viviamo in Italia perché ci sono frange di tifosi organizzati perché di tutto si occupano tranne che di calcio. Fino a quando ci saranno queste infiltrazioni nelle curve è difficile parlare di calcio. Bisognerebbe capire storia per storia perché si sono infiltrati. Per evitare queste infiltrazioni bisognerebbe irrigidire le regole non consentendo il cambio di biglietti, cioè dovrebbero andare a vedere la partita solo gli intestatari dei biglietti. Ovviamente diventa tutto più rigido, uno vorrebbe andare con i bambini e la famiglia in un luogo gioioso e invece si rischia di andare in luoghi in assetto di guerra. Bisognerebbe avere anche stadi totalmente mappati e lo Juventus Stadium è un modello da questo punto di vista. Lì dentro non c’è essere umano che non sia mappato. Se poi si consente a un biglietto di essere modificato e dato a qualcun altro si crea il fenomeno del bagarinaggio che di solito è gestito da gente senza scrupoli, non da persone perbene.”

Pensa che sia solo un problema di tifoseria organizzata? Messa in altre parole, le tifoserie organizzate andrebbero abolite oppure è solo un problema di determinate infiltrazioni?
“Le infiltrazioni ci sono, purtroppo, da quando esiste il calcio in Italia. Ora sono ancora più evidenti perché le tecnologie ci consentono di faro. Era così anche quando ero bambino negli anni ’70 ed andavo allo stadio. Era così a Milano, a Napoli e in tante altre città italiane. E’ evidente che bisogna utilizzare al massimo le tecnologie. Se ci si mette nelle condizioni di vendere i biglietti in maniera elettronica con un codice fiscale che corrisponde ad un biglietto è finito il mercato del bagarinaggio. Mi pare evidente, quando vado all’estero e vedi qualsiasi partita i biglietti li compri on-line, non esiste neanche più il box office. Il paradosso è che fino a quando c’è un gruppettino di persone vuole anche i biglietti gratuiti che passano di mano, ecco che nascono le restrizioni a cui si fa riferimento, purtroppo è un tema vecchio di cui ancora stiamo parlando.”

All’estero però non esistono certe restrizioni per l’acquisto dei biglietti e di problemi allo stadio comunque non ce ne sono o comunque, ce ne sono di meno….
“Non ci sono perché quando lei va allo stadio è come se vada a teatro. All’estero si applaude anche la squadra di casa che ha perso 4-0, è un problema culturale.”