Che non fosse un campione di professionalità lo si era capito prima del Mondiale in Qatar, considerate le assenze per infortunio (vero o presunto), le prove penose, le espulsioni con squalifiche (due turni con il Monza), l’irritazione verso l’allenatore. Dicevamo: si sta preservando.
Adesso che, dopo avere vinto la Coppa del Mondo, dovrebbe dare tutto (ha un ingaggio di sette milioni netti) e senza scuse si erge a piantagrane: o gioca dall’inizio (e partite intere) o, addirittura, si autoesclude dai convocati. Siccome siamo in presenza di un ammutinamento palese, l’allenatore dovrebbe metterlo fuori rosa e la società multarlo pesantemente.