Eppure, contro una squadra siffatta, la Juve ha pressato alta nel primo, ha gestito il pallone facendolo girare e cercato il gol con l’unica soluzione possibile, il tiro da lontano. Quello che ci ha provato di più è stato Cristiano Ronaldo e il fatto che non ci sia riuscito va attribuito alla bravura di Perin, strepitoso, in verità, quando Cristiano è scattato in area su assist di Dybala e ha messo sotto la traversa. Il portiere in volo e con la mano aperta è riuscito a deviare in calcio d’angolo.
La Juve ha vinto ancora una volta senza schierare un centravanti e questo va rimarcato. Certo ha giocatori talmente bravi che, a volte, l’attacco all’area e alla profondità non serve, ma se io fossi in Sarri cercherei di modulare la presenza di Higuain non solo a partita in corso.
Cosa voglio dire?
Che contro un Genoa difensivo ad oltranza, prima o poi ne vieni a capo anche con l’individualità. Invece, al cospetto di avversari più strutturati (e non penso solo alla Lazio, ma anche all’Atalanta, al Sassuolo e al Milan) c’è bisogno di allungare la difesa altrui, pena il rimbalzarle costantemente addosso.
Ancora una volta Dybala è stato più decisivo di Ronaldo. Sia perché segna sempre il primo gol, quello che sblocca o indirizza la partita (è accaduto a Bologna, con il Lecce e ieri sera), sia per il modo in cui lo fa. Nella fattispecie si è inventato la sua tipica serpentina dentro l’area dopo che Behrami, nel tentare un anticipo, era andato a vuoto. Il sinistro a giro è stato come un accensione di colore su un quadro olandese.
Resto intimamente convinto che la Juve avrebbe vinto comunque, tuttavia Sanabria è più abile di Favilli nel difendere palla e far salire la squadra, ha una tecnica che gli consente anche qualche guizzo e attacca la profondità in maniera naturale.
A quel punto il dominio è diventato assoluto e la Juve ha fraseggiato come Sarri vorrebbe vedere sempre. Douglas Costa è entrato per farsi la solita sgranchitina tutta finte e strappi (non muscolari) e si è cercato un gol dei suoi, cioè con un tiro a giro di sinistro che, se Marassi fosse stato pieno, avrebbe strappato l’applauso anche ai tifosi avversari.
Peccato per la Juve che a otto minuti dalla fine sia arrivato il gol di Pinamonti. Nei fatti indolore, ma per una difesa che, da dopo la pausa, non aveva ancora subito una rete (Coppa Italia compresa) un po’ di disappunto c’è sempre (tra l’altro Pinamonti ha segnato da posizione defilata con una scarica sotto la traversa).
Per quel che vale il giudizio a proposito di squadre che giocano ogni tre giorni, la Juve è stata bella e viva, energica e leggera, resistente e creativa. In teoria sembra sulla via della forma piena. Ma il calcio post-Covid è infido e ingannevole. Certezze non ce ne sono".