Quello in Qatar sarebbe il primo Mondiale d’inverno e l’ultimo dei dioscuri che hanno animato la platea calcistica del globo e, per ragioni logiche, nessuno ha interesse che diventi la Coppa del mondo dell’Italia, della Turchia o, peggio, della Macedonia del Nord.
Dice l’ingenuo: ma l’Italia è campione d’Europa? Giusto. Ma non ci gioca nessun Ronaldo. E a livello di brand - ovvero di marchio, appeal, allure, accesso e visibilità - vale di più l’Italia intera o l’ex juventino da solo che pensa individualmente e segna centinaia di gol? D’accordo, sarebbe una porcata. A prescindere da chi ne va di mezzo. Tuttavia la situazione è tale che se l’Italia va fuori, non sarebbe da considerare neppure una grossa sorpresa.
Punto secondo. Ammesso e non concesso che contro la Macedonia ce la si faccia (è una gara unica, si va ai supplementari e poi ai rigori), l’Italia affronterebbe la vincente di Turchia-Portogallo. E questa tranquilla partita la si giocherà a Istanbul o Lisbona.
Al di là di tutte le altre considerazioni che vanno dal potere arbitrale a quello delle Federazioni, quante possibilità abbiamo di uscire con una vittoria? Certamente molte se, del tutto inopinatamente, la Turchia eliminasse il Portogallo e, quindi, l’imponente fardello-Ronaldo venisse scaricato altrove. A quel punto, sempre seguendo un ragionamento i assai vizioso, sarebbe di gran lunga più vantaggioso portare in Qatar l’Italia e non la Turchia. Ma Ronaldo è Ronaldo e il Qatar ha versato miliardi di dollari per avere e fare il Mondiale. Siamo proprio sicuri che organizzatori così avventurieri non “esigano” di mettere lo zampino nell’allestimento della competizione?
di Giancarlo Padovan per calciomercato.com