Personalmente non la vedo così. L’allenatore del Milan è un “risultatista” al pari dell’omologo della Juventus, solo che crede in un sistema e ha princìpi di gioco attraverso i quali vuole arrivare al risultato. Il fatto che finora non abbia ancora vinto significa solo che ha intrapreso una strada più lunga ma meno occasionale, ma se fosse solo un “giochista” la sua squadra non sarebbe da due anni seconda dietro l’Inter.
Fatta questa doverosa premessa, non sono nemmeno d’accordo con chi dice che la Juve è in grande ripresa. Ha battuto Udinese (in campionato ) e Sampdoria (in Coppa Italia) che, per ragioni diverse, si presentavano prive di molti effettivi (i friulani) e con un cambio di allenatore in corso (i blucerchiati). Aver vinto senza soffrire rappresenta il minimo sindacale, anche se è vero che il tifoso bianconero da tanto non era più abituato a gare tanto regolari.
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Sinceramente credo che, dopo un girone intero e oltre, la classifica dica la verità e che questa Juventus non possa ambire al quarto posto. Una ragione, anche se non la principale, risiede nel fatto che la truppa di Allegri finora non ha vinto neppure uno scontro diretto con chi la precede e che, per esempio, nella partita di andata, pur essendo andata in vantaggio con Morata, non solo non seppe resistere al ritorno del Milan, ma, nel finale, rischiò anche la sconfitta.
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Quanto all’arbitro, sarebbe gravissimo che Di Bello entrasse in campo avendo in testa una sorta di risarcimento da riservare al Milan. Saremmo di fronte ad una “corruzione intellettuale” gravissima che un giudice non può contemplare nemmeno nel suo subconscio".