E a chi mi ricorda che la Juve ha una partita da recuperare replico che, giocando così, perderà anche quella. Si tratta, infatti, di affrontare il Napoli (che adesso ha un punto in più ed è terzo), ieri stritolatore della Fiorentina, e che mercoledì salirà a Reggio Emilia per contendere a Madama la Supercoppa italiana. Possibile che in tre giorni i bianconeri raccolgano due sconfitte dolorose (questa, con l’Inter, lo è particolarmente) e siano costretti a riflettere su un futuro assai buio. Quando a bocce ferme dicevo che la Juve rischiava di non arrivare tra le prime quattro (ha nove punti in meno rispetto al campionato precedente quando era prima) venivo preso a male parole (anche adesso se è per questo). Invece era (ed è) la triste realtà. Solo Delneri (31 punti) ha fatto peggio di Pirlo (33) dopo 17 gare.
Pirlo aveva molte assenze, soprattutto in difesa (Cuadrado, de Ligt, Alex Sandro, oltre a Dybala), ma Chiellini è stato il migliore in senso assoluto, annullando Lukaku, prodigandosi anche dove gli altri non arrivavano e confermandosi il marcatore italiano più efficace.
Il problema, per me, è stato il centrocampo dove la Juve andava a due all’ora anche quando è stata sotto, cioé dal 12’ del primo tempo. Pessimo Rabiot, insufficiente Bentancur perché con la palla tra i piedi i due l’hanno giocata solo orizzontalmente o per tocchi sul breve. Senza palla, invece, si sono fatti o infilare dai lanci dei difensori o dagli inserimenti di Barella.
Di Giancarlo Padovan per calciomercato.com