Con i 20 anni ormai quasi sul viale del tramonto (ne compirà 21 a fine mese), Rolando Mandragora può definirsi di certo soddisfatto per quanto fatto intravedere in campo con la maglia del Crotone. E la convocazione in nazionale sotto la guida del neotecnico Roberto Mancini è stata la ciliegina sulla torta di una stagione più che positiva al netto della retrocessione dei pitagorici in Serie B. La redazione de “IlBianconero.com” ha intervistato il padre Giustino per fare il punto sulla stagione appena conclusa:

LA STAGIONE DI ROLLY – “La prima stagione completa in Serie A è stata importante per ritrovare continuità e confrontarsi con giocatori e squadre forti e molto organizzate. Rolando, come i suoi compagni, ha dato tutto se stesso per il Crotone e mi sembra che società, città e tifosi abbiano apprezzato questo spirito, non smettendo mai di incoraggiare i giocatori. Purtroppo non sono riusciti a salvarsi e questo è un grande dispiacere anche per noi. Rolando è davvero amareggiato per il finale di campionato, ma sono convinto che gli servirà da lezione per il futuro, insegnandogli il valore della sconfitta”.

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GLI INSEGNAMENTI DI NICOLA E ZENGA – “Trovo che Rolando sia migliorato in generale, ma soprattutto nell'attenzione ai movimenti in fase di pressing: la Serie A non perdona, giustamente, il dispendio (a vuoto) di energie e la mancanza di tempismo. E penso che questo sia il grande insegnamento che, Nicola prima e Zenga dopo, gli hanno dato: imparare a muoversi con i tempi giusti, per arrivare sempre primo sul pallone in fase di interdizione e far ripartire l'azione velocemente, ma senza "uscire" dagli schemi”.

IL DEBUTTO IN NAZIONALE – “L'emozione dell'esordio sicuramente c'è stata, ma sarebbe strano se fosse successo il contrario. L'Italia, con una squadra in rinascita ed un ct da poco insediatosi, si è confrontata con una Nazionale consolidata, molto forte e composta da giocatori potenti fisicamente ed abituati a solcare palcoscenici importanti nelle più grandi squadre d'Europa. Io ho visto un Rolando, per quanto possibile in una posizione che non è quella in cui abitualmente gioca (visto che è un play), ma comunque molto combattivo e che Mancini ha tenuto in campo per tutta la partita. Non posso che pensare che, dopo questa ‘prima’, Rolando abbia ancora più voglia di allenarsi e lavorare per poter conquistare di nuovo la maglia della Nazionale maggiore e dimostrare in campo quello che è in grado di fare”.

LA SFIDA ALLA JUVENTUS – Infine gli abbiamo domandato il suo commento sulla sfida disputata contro la Juventus, società proprietaria del suo cartellino e con la quale Rolando, come dichiarato in nazionale, farà le ‘valutazioni del caso per vedere quale sarà il processo di crescita migliore da effettuare’: “Contro la Juventus ha fatto una buona partita. Non è stata sicuramente semplice, avendo di fronte giocatori forti ed esperti in tutti i reparti. Però concentrazione, intensità di gioco e convinzione nei propri mezzi gli hanno permesso, insieme a tutta la squadra, di riuscire a strappare un punto a quella che è poi stata la vincitrice del campionato”. 

Twitter: @_Morik92_