L’esordio a 17 anni in Serie A contro la Juventus, la stagione positiva vissuta a Pescara nell’anno della promozione e la cessione proprio ai bianconeri nell’inverno del 2016. Il sogno vissuto fin li da Rolando Mandragora è stato ostacolato da brutta frattura del quinto metatarso al piede destro, ma dopo un periodo di buio ora a risplendere è nuovamente la luce. L’esordio allo Juventus Stadium proprio contro il Genoa che lo aveva lanciato nel grande calcio, il mondiale U-20 giocato da protagonista con l’Italia semifinalista e ora le chiavi del centrocampo del Crotone, in cui ha trovato la gioia del primo gol contro il Benevento.
L’ESPERIENZA A CROTONE E IL SUO FUTURO – “La stagione di Rolando per ora è in linea con quello che ci aspettavamo. Il Crotone è una squadra costruita per salvarsi e sono sicuro che con il lavoro congiunto di società, mister, staff e giocatori, si possa raggiungere la tanto sperata salvezza. Domenica sera è stata una partita difficile, proibitiva fin dall’inizio, anche se essere stati in partita fino al 52’ è comunque un motivo di soddisfazione. Futuro? Rolando ora deve solo pensare a dare il massimo e fare bene per il Crotone. È il primo campionato da titolare in Serie A, è ancora giovanissimo ed è un bel banco di prova. Serve lavorare sodo e bene”.
E POI ARRIVA LA JUVENTUS – “Quando tuo figlio attira l’interesse di un grande club come la Juventus non puoi che essere felice e orgoglioso. Da padre ho giustamente seguito tutto il suo percorso calcistico, a partire dai primi calci nei campetti di periferia. Tutti sperano di vedere il proprio figlio esordire in Serie A. Ci riteniamo fortunati. A Torino, Rolando si è trovato molto bene fin dal primo giorno. E’ riuscito a inserirsi molto bene nel gruppo, legando con tutti. La città è fantastica e i tifosi gli hanno voluto bene fin da subito, basti vedere l’accoglienza che gli hanno riservato domenica scorsa. Rolando non è uno che, una volta a casa, ama parlare di quello che vive nello spogliatoio. Parliamo molto di calcio, ma a livello generale”.
GIOCATORE A CUI SI E’ ISPIRATO – “Rolando fin da piccolo, come tanti ragazzi che sognano di diventare calciatori, si è sempre ispirato ai grandi campioni, in particolare a quelli che sapevano comandare il centrocampo. Alla Juventus ha avuto la fortuna di poter guardare e imparare da stelle internazionali, cercando di assorbire quanto più possibile da ognuno di loro. Ha sempre preferito studiare i campioni e apprendere qualcosa da ciascuno di loro. Non ne ha uno in particolare”.
@_Morik92_