"A gennaio con Chiesa, Pogba, Di Maria..." quante volte questa frase è stata detta e sentita nei primi mesi stagionali ogni volta che si parlava di Juventus. Lo stesso Massimiliano Allegri ha più volte ribadito come dal 2023 si aprisse un nuovo mondo per i bianconeri. "Restare in corsa in questi primi mesi e aspettare che tornino tutti i big a disposizione", è questo il messaggio che fin dall'inizio il tecnico livornese ha mandato all'interno ma soprattutto all'ambiente esterno. Una profezia che si è per ora verificata solo a metà. Sul campo infatti, la Juve è riuscita (in campionato) a restare a galla nonostante il pessimo inizio di stagione. Se è vero che la distanza dalla vetta è comunque significativa, il terzo posto dietro a Napoli e Milan può far vedere il bicchiere mezzo pieno ad Allegri, che forse, proprio pensando alle sue parole, avrebbe firmato per questa posizione. C'è poi però la seconda parte di quella "profezia" o meglio dire speranza, che è ben lontana da essere rispettata.

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Se fuori dal campo infatti tutto è cambiato con le note vicende che hanno coinvolto la società e la rivoluzione in atto, dentro il terreno di gioco tutto sembra essere rimasto uguale. E questo non è per forza un bene nonostante la Juve abbia chiuso con la striscia di sei vittorie consecutive in Serie A. Non è per forza positivo perché Allegri si aspettava di poter finalmente contare sulle stelle della squadra come da programma e invece tutto - di nuovo - rimandato.

Contro la Cremonese infatti non ci sarà Dusan Vlahovic, così come non c'è stato da metà ottobre. Sarà assente anche Paul Pogba per ancora qualche partita mentre l'ultimo ma non nuovo forfait è quello di Di Maria, che non gioca titolare dalla "sfortunata" per dire un eufemismo, partita di Monza. Ha recuperato invece Federico Chiesa che però non ha potuto prepararsi come Allegri si augurava a sarà quindi nuovamente in panchina pronto per uno spezzone di gara, esattamente come le ultime partite prima della sosta. Una sosta che non ha cambiato la situazione infortunati della Juve; chi era assente lo è ancora, chi in grado di fare solo uno spezzone idem e anzi, tra gli indisponibili si sono aggiunti anche Cuadrado e Bonucci. La Juve virtuale, quella di cui Allegri parlava e che ha aspettato per mesi, ancora non esiste.