Ad analizzare la classifica della Serie A e le statistiche della Juventus c'è un dato che balza all'occhio. Quello dell'attacco. A dispetto del fatto di avere in organico il capocannoniere della Serie A (Ronaldo, 16 gol) e una delle coppie-gol più prolifiche sommando tutte le competizioni (CR7-Morata sono a 36 reti complessive: 23 + 13), i bianconeri sono solo il sesto miglior attacco, con 41 gol segnati. Come si spiega questo paradosso, come lo definisce giustamente oggi la Gazzetta dello Sport?

Innanzitutto c'è da considerare l'apporto degli altri reparti. Con Dybala che ha visto poco il campo per vari motivi, ci sono i 7 gol di Chiesa (5 in campionato), i 5 di Kulusevski (3 in campionato) e i 4 di McKennie (anche lui 3 in campionato). Si potrebbe far meglio.

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Ma c'è pure da fare un discorso sugli stessi protagonisti citati in apertura: Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata. Il fuoriclasse portoghese segna con costanza in tutte le competizioni, anche se a gennaio è andato a corrente alternata come spesso ha fatto in carriera, e ha attaccato la spina soprattutto nelle partite secche o a eliminazione, tra Supercoppa e Coppa Italia. Il centravanti spagnolo, invece, mostra una propensione a farsi valere nelle notti europee, nelle quali ha uno score di 6 gol in altrettante gare di Champions League, mentre in campionato è fermo a quota 4 e non segna dalla bellissima vittoria col Parma di quasi due mesi fa.

Certo, Morata si è fatto apprezzare come spalla e rifinitore, doti fondamentali per un centravanti contemporaneo. E anzi sono le doti che lo rendono così apprezzato. Ma serve anche che gli uomini là davanti attivino il famoso "killer instinct" pure nel banale campionato e non solo nelle finali o nella sfavillante Champions. Spesso si dice dice che le difese vincono i campionati. Bene, la Juve è la miglior difesa della Serie A. A mancare sono le reti del sesto attacco del torneo.