Fabio Paratici saluta la Juventus. L'ex CFO bianconero terrà la sua ultima conferenza da Torino dopo l'addio al club, che l'ha salutato il 26 maggio scorso con questo comunicato: ​"Dopo undici stagioni di lavoro intenso, di vittorie e di grande passione sul campo e dietro alla scrivania, Fabio Paratici, managing director Football Area della Juventus, lascerà il club. Il suo contratto, in scadenza il 30 giugno 2021, non sarà rinnovato. Il dirigente bianconero e il Presidente Agnelli si sono incontrati oggi allo Juventus Head Quarter della Continassa".

ECCO LE SUE PAROLE IN CONFERENZA STAMPA:

"Ringrazio il presidente Andrea Agnelli e la Juve per avermi dato anche quest'ultima occasione, oltre quelle che mi ha dato in tutti questi undici anni, di poter condividere questo momento con voi e con chi mi sta vicino. Undici anni sono un'enormità, un'epoca! Sono passate tantissime persone in questo periodo, e devo dire grazie a ciascuno di loro. Queste persone sanno chi sono, non dirò i nomi. Ma parto da giocatori, staff e dirigenti, le persone vicine a noi nella squadra. Poi i medici, i fisioterapisti, gli autisti dei pullman, la logistica, davvero tutti, non voglio dimenticare nessuno. Sono stati anni meravigliosi in un club speciale come la Juve. Abbiamo vinto tanto e perso tanto, perché come dice sempre Maldini, solo chi perde tanto può vincere tanto. Essere stato alla Juve è stata una grande fortuna per cui sarò sempre grato. Sono molto contento e orgoglioso di come mi sono comportato, ma al contempo ho ricevuto più di quanto ho dato: passare dalla Juve mi ha reso un professionista e una persona migliore, per la cultura, la disciplina, la mentalità vincente e la vicinanza di una famiglia che non ti fa mancare nulla. Nei prossimi club in cui lavorerò spero di trovare la stessa passione lo stesso amore verso quello che si fa. Devo ringraziare di aver avuto una totale autonomia: ho potuto osare, sperimentare e lavorare sapendo di contare sempre sulla fiducia di chi era al mio fianco. E questa è stata la motivazione più grande per cui non ho mai pensato di interrompere il percorso prima. Ho avuto la fortuna di lavorare in un posto unico al mondo e di poter osservare ogni giorno i giocatori migliori al mondo, e mi sono potuto godere alcuni tra i migliori giocatori della storia del calcio. E ho lavorato con eroi del calcio come Nedved, Buffon, Ronaldo, Tevez. E lavorato con allenatori che mi hanno insegnato tantissimo come Delneri, Conte, Pirlo, Allegri, Sarri, tra i migliori del mestiere. Per un appassionato di calcio come me, una grandissima occasione e fortuna. Sono quindi riconoscente e grato anche e soprattutto ora che le strade si dividono. Spesso quando una cosa bella finisce pensi che salgano rabbia, rancori e rimpianti: no ecco, a me in questa settimana non è salito niente di tutto ciò. Per questo la Juventus è fatta per renderti migliore, e per questo sono commosso e felice per tutto quello che abbiamo fatti in questi anni insieme".

IL MOMENTO MIGLIORE - "Il gol di Borriello a Cesena (interviene Agnelli: 'Ero in un parcheggio a Detroit!') e di quel momento c'è pure una foto molto bella".

IL MOMENTO PEGGIORE - "Abbiamo preso 4-5 decisioni molto pesanti ogni mese, per tutti questi undici anni. Decisioni che ti fanno dormire male. Quindi di momenti difficili ne abbiamo vissuti tanti, che diventano meno difficili quando sei allenato".

I TIFOSI - "Come spesso dice Andrea Agnelli, la consapevolezza di cos'abbiamo realizzato coi nove scudetti consecutivi ce l'avremo solo fra dieci anni, guardando all'indietro. Oggi noi siamo orgogliosi di tutto ciò che abbiamo fatto, non solo le vittorie sul campo ma tutte le strutture, dalla Continassa allo stadio, l'hotel, il centro medico, la scuola internazionale, il museo, e poi le Women e l'Under 23... progetti che hanno comportato fatica, sacrificio e visione, e questo a volte ce lo si dimentica. Magari fra qualche anno guarderanno a questo con più distacco".

MANCATO SCAMBIO LUKAKU-DYBALA - "Quando fai il mio lavoro devi considerare tutti gli aspetti ed essere elastico: parti con un'idea ma purtroppo anche chi sta vicino a me dice troppo, succedono cose, intoppi, e devi essere pronto a saper cambiare. Poi ci sono dei lati che non possiamo svelare del tutto, che indicano la strada per determinate operazioni. Dybala è un grandissimo giocatore, che ha dato tantissimo alla Juventus, e io sono uno dei maggiori responsabili del suo arrivo alla Juve. Arrivò con un anno di Serie A all'attivo a Palermo, noi abbiamo fatto una scommessa molto rischiosa comprandolo a 40 milioni".

RIMPIANTI DI MERCATO - "Pensandoci bene ce ne saranno stati, ma la mia risposta è no. Noi prendiamo decisioni in un dato momento, bisogna sempre contestualizzarla. Poi invece viene giudicata dopo due o tre anni e senza conoscere bene tutte le situazioni. Chi fa lavori importanti in un'azienda prende dieci decisioni al giorno, il migliore è chi sbaglia meno, non chi non sbaglia mai. Non si può evitare di prendere decisioni, anche perché se non ti prendi tu la responsabilità finisce che la fa magari qualcuno meno preparato di te. Io mi sono sempre preso le responsabilità e posso aver sbagliato. Van Persie? In quel momento era Mvp della Premier League, ci fu tutto un percorso di trattativa, ognuno voleva la sua parte e interveniva a tagliare un po' quello che volevamo fare noi. Ma sui rimpianti ha risposto bene Andrea Agnelli".

RONALDO - "Tutti gli aneddoti sono già stati svelati, fu una trattativa velocissima e diretta senza particolari impasse. Anche perché quando hai a che fare con questo tipo di campioni e di club, che sono istituzioni, si tratta di gente decisa e molto capace. Gli intoppi sono pochi".

IL COLPO MIGLIORE - "Io sono legato a tutti i giocatori che ho portato, Federico Cherubini sa bene quanto mi arrabbio se non riusciamo a prendere un giocatore anche di 15 anni. Se devo dirne uno però dico Andrea Barzagli, perché è stato sottovalutato da tutti ed è stato con noi per molti anni. Noi sapevamo il valore del giocatore della persona. Quel caso è stato emblematico".

IL PRIMO GIORNO ALLA JUVE - "Ci sono tante giornate belle e aneddoti, con Andrea, Pavel, Marotta, Federico, Matteo... il primo giorno siamo andati con Marotta a casa di Andrea e ci siamo dati appuntamento al ristorante a cena. Io ero un po' agitato e irrigidito, mi presentai al ristorante all'orario convenuto, una bellissima trattoria con tovaglie bianche e rosse a spicchi, e pensai di aver sbagliato posto. Poi invece ho visto arrivare il presidente e mi sono rincuorato. Questo mi ricordo del primo giorno di Juventus. E tuttora vado sempre in quella trattoria, e credo anche lui".

LA PROSSIMA AVVENTURA - "Passare dalla Juve è una fortuna troppo grande, anche solo uno, due o tre anni. Ci si porta dietro un bagaglio incredibile, per la mentalità, l'educazione e la dedizione, che una persona mediamente intelligente porta dentro tutta la vita e chiaramente se la porta in tutte le esperienze successive. Poi spero ovviamente di imparare anche altro in altri club dove andrò. Oggi però non parlo degli altri club, la mia famiglia spero che io trovi lavoro presto, ma oggi è solo un momento di saluto".