AL TELEFONO - "Quante volte carico il cellulare? Ho due batterie, altrimenti non è possibile lavorare. Spendo tanto tempo a telefono, ma non solo per lavoro. Chiamo anche i miei amici! Ma è il nostro lavoro, è normale per me. Non so quante ore sono a telefono. Sono sempre con gli auricolari...".
I TRASFERIMENTI - "Perché abbiamo preso Szczesny? Il processo è facile: non mi piace avere tanti scouts, ne abbiamo solo 3 e un capo nella prima squadra. Quando tu senti tante persone, è difficile scegliere di chi fidarsi. Ho tre persone, ho fiducia in loro e quando mi dicono qualcosa controllo, ma so bene cosa mi vogliono dire. Chi mi ha detto di Szczesny? Lo conosco da tanto tempo, è stato un talento dall'Under 16, Under 17. Sono arrivato 9 anni fa, prima ero alla Samp: quando ero lì l'ho visto a un Europeo Under 17. Prima ero capo scout, puoi seguire meglio. Il calcio è la mia passione, volevo conoscere, capire...".
PAESI DELL'EST - "Seguiamo tanti giocatori nell'est Europa, li seguiamo nelle grandi competizioni. E' il nostro lavoro, tutti nelle nazionali. Quando ero alla Samp era più facile, alla Juve è difficile imporsi. Per questo li diamo in prestito e vediamo se possono rientrare".
Risponde Szczesny: "Analizzando dal punto di vista economico, è conveniente prenderli dall'Est Europa. Costano meno. Ormai non puoi prendere un talento, a questo livello devi prendere un giocatore che ti migliori la squadra. Mettiamo che prendi un giocatore forte dall'Olanda: pensi sia un grande talento, poi magari in 2 anni è pronto. Ma dove lo collochi?".
Sczesny racconta la prima esperienza all'Arsenal: "Quand'ho firmato per l'Arsenal, era dopo Polonia-Francia Under 17. Maria mi ha detto che non avrebbero visto solo le mie parate, ma come avrei reagito, come avrei parlato ai difensori, come avrei sopportato la sconfitta. Preoccupati di quello che fai. Perdemmo la partita, ma andai dagli avversari e salutai calorosamente...
UNICUM - "Ci sono delle nazioni in cui ci sono delle posizioni che vengono sempre ben occupate. In Italia, ad esempio, i difensori sono sempre top. In Polonia? I portieri sono sempre al top. In Francia tanti centrocampisti forti. Gli esterni sempre in Brasile, quelli avanzati sono olandesi. E' la scuola che definisce i giocatori, dipende anche dallo stile di calcio. In Brasile fino a 20 anni fa non c'era un portiere di grossa statura, poi sono usciti Ederson, Alisson, Dida... dovuto anche al cambiamento di regole. Il ruolo più difficile in cui scovare? Un difensore centrale. Tutte le squadre giocano un calcio migliore, ed è una cosa buona. Abbiamo perso il senso della difesa, del lottare. Come Chiellini, o Caceres".