CAGLIARI - «E’ l’unicità del Cagliari. Giulini è un presidente ambizioso, che ha varato un piano di crescita pluriennale e ha fatto investimenti importanti. Penso a tutto: dal mercato al nostro centro sportivo, dal progetto di un nuovo stadio al centro sportivo creato per il vivaio. A maggior ragione non è un anno casuale, questo. La sensazione anche in noi giocatori è che tutto il Cagliari stia crescendo. A ogni livello. Una crescita societaria, di programmi, di ambizioni, di investimenti. E di squadra, sul campo. E’ come se fosse un po’ un anno zero, questo: l’anno di un decollo, intendo».
INFORTUNI AL GINOCCHIO - «Più forza? Sì. Ho persino cercato di sfruttare questi fatti solo negativi per trasformarli in un punto di forza, in qualcosa di positivo. Il ricordo di quando ero fermo, infortunato, e di quella rabbia che accumulavo dentro, mese dopo mese, è ancora vivo. Ed è anche per questo che ora godo a fare uno scatto in più, una corsa in più, un sacrificio in più. Ripenso a quando dovevo stare immobile. E aumenta subito la voglia di correre, credetemi».
ZERO GOL? - «Sono sempre stato uno che al gol preferisce cercare l’assist, è un po’ il mio ruolo questo, sono un esterno, ma effettivamente non vedo l’ora di segnare una rete anch’io. Ci spero ogni volta, è naturale».
22 MILIONI - «Se mi comprerei a questa cifra? Preferisco non rispondere». E ride.