A Massimiliano Allegri il compito di risollevare Moise Kean. Lui, primo difensore dell'attaccante classe 2000, ha sempre creduto nel suo talento, ma alla Juve non tutti sposano questa linea, perché la pazienza ha un limite e all’interno del club non tutti la pensano allo stesso modo. Le due giornate di squalifica (non dovrebbero esserci ricorsi) non hanno scalfito l'idea del tecnico, ma anzi l’hanno fatto arrabbiare perché ogni volta che Moise sembra nella direzione giusta, arriva il passo indietro se non lo scivolone. E a poco servono le scuse arrivate a fine gara alla squadra in privato, poi rese pubbliche da Allegri. Il nuovo scivolone ha creato qualche dubbio all’interno dell’universo Juve, ma il futuro non sembra poter avere molte direzioni.
 
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IL RISCATTO - La Juve, infatti, ha le mani legate perché il riscatto obbligatorio è scattato a 28 milioni più i 7 del prestito oneroso dall’Everton tempo fa e Kean è un calciatore bianconero. Ipotesi cessione? Bisognerà trovare una società disposta a fare un investimento così importante, per evitare ai bianconeri una minusvalenza, sulle sue qualità, ma anche sulla sua discontinuità. L'alternativa? Che Allegri tiri fuori il meglio da Kean in questi mesi, così che lui si possa restituire un futuro diverso e una miglior vetrina. Lo scetticismo, ora, è tutto da superare.