Ad intonare a cappella questo evergreen della tradizione pallonara e' l'inedito coro gospel trasversale formato stavolta da torinisti e napoletani. Direttore, Walter Mazzarri, che - combinazione - ha allenato pure a Napoli. La persona quindi piu' adatta a far cantare a gran voce lo spartito del piagnisteo, conoscendone bene ogni nota, oltre a tutte le sfaccettature interpretative.
Il primo ad aprire la polemica post derby per i 2 rigori (addirittura 2) non dati al Toro e' stato proprio lui, seguito a ruota da Cairo, entrambi sostenuti nella loro protesta appunto dai tifosi napoletani.
I motivi sono sempre gli stessi: alla Juve i rigori li danno (faccio notare, 2 in 16 partite di campionato) ai suoi avversari mai. Vedi, appunto, il Torino.
Pronta arriva l'obiezione: il rigore era netto, tanto quanto quelli non dati al Toro.
Vediamoli.
Il primo, su Belotti. Il centravanti granata stacca per andare a colpire di testa, non mi pare pero' che la supposta spinta di Matuidi sia tale da sbilanciarlo da non permettergli un corretto impatto col pallone. Come sempre, pero', il fine giustifica i mezzi, e nel caso specifico l'episodio serve a portare acqua alla tesi Rubentus e alimentare il casino.
Il secondo: Alex Sandro prima trattenuto da Zaza e che poi trattiene, a sua volta, l'attaccante granata. Comincia il torinista, finisce lo juventino.
Vero che Zaza conserva la disponibilita' del pallone, ma quando sente il contatto- come fanno tutti i calciatori - si lascia cadere. Uno scambio di cortesie vicendevole, e in casi come questi decide sempre l'arbitro.
La classica "sudditanza" evocata, nella circostanza, pure da Cairo. Che si e' pure appellato al Var, non utilizzato perche' l'episodio e' stato valutato direttamente in campo dall'arbitro. Avrebbe dovuto andare comunque alla "Var field rewiew",sostiene sempre Cairo: presidente, forse non ha ancora capito che il protocollo non prevede il ricorso al Var se il direttore di gara ha visto e' giudicato autonomamente l'episodio.
Replica: allora dovevano segnargli l'errore dalla cabina del Var.
Controreplica: presidente, raccolga le firme per far riscrivere il protocollo.
Mi permetto di chiudere con una domanda: ad aree invertite e con analoga decisione arbitrale, Cairo e Mazzarri avrebbero protestatato?
C'e' talmente tanta insofferenza contro la Juventus che ogni pretesto e' buono per scatenare una polemica.
Oltre ai rigori non dati, Cairo e i granata se la sono pure presa con Ronaldo per lo scontro con Ichazo ,subito dopo la realizzazione del penalty.
Provocatorio, strafottente, scorretto, oltre all'immancabile quanto scontato rimprovero "un campione come lui certe cose non le dovrebbe fare".
Chiedo: cosa ha fatto Ronaldo?
Segna, esulta, e nella corsa va a scontrarsi con Ichazo, gia' incavolato per aver intuito ma non parato il rigore. Non gli dice nulla, non alza le mani, si limita ad un sorriso. Di scherno? Non ho avuto questa impressione.
Sapete cosa vi dico? Curatevi
Juventus prima in classifica in campionato con un vantaggio mai visto finora a neanche un girone d'andata ultimato. Prima pure nel girone di Champions, eppure Madama raccoglie piu' insulti che complimenti. Assurdo.
A proposito di Champions, il primo posto e' servito a poco perche' dall'urna delle 2° e' uscito l'Atletico Madrid, uno degli avversari piu' rognosi che la Juventus potesse pescare. E quando vedi com'e' andato invece il sorteggio a Manchester City, Barca, Real e financo Roma ti domandi se e' davvero sempre e solo colpa della sfiga.
Ti rispondono: "tanto poi ,prima o poi, quelle forti le avresti incontrate lo stesso, prima o dopo cambia niente" ma non e' proprio cosi. In un torneo come appunto la Serie A le devi affrontare tutte, in Champions incroci solo quelle che peschi. E stavolta la pesca non e' stata il massimo. L'Atletico del cholo Simeone e' rognoso ai massimi livelli, prima di giocare pensa a distruggere il tuo gioco e poi a colpirti. Sara' un ottavo complicato, ma se davvero la Juve e' - come ci ripetono fino alla noia pure i nostri avversari - la favorita per la vittoria finale, e' arrivata l'ora di dimostrarlo.
Di Marcello Chirico per Calciomercato.com