"Rabiot ha sovrastato Barella", parole di Allegri, dette però non dopo le due gare di questo campionato ma in merito alla finale di Supercoppa persa più di un anno fa. Qualcuno ci aveva riso. Adesso sembra fin troppo banale dirlo. Era dai tempi di Mandzukic che il tecnico livornese non era così "innamorato" di un suo giocatore. Ma c'è di più nel Rabiot di oggi. Non si tratta solo di vincere i duelli con i rispettivi avversari. Si tratta di essere un punto di riferimento tecnico per i suoi compagni. La capacità di non perdere palla anche quando sembra allungarsela e di essere sempre più incisivo in zona gol.
Di certo c'è che questi mesi sono bastati per ribaltare la storia tra Adrien e la Juve, che ha dimostrato di saper fare a meno anche di Di Maria. Sicuri che valga lo stesso discorso per Rabiot? A Torino sanno perfettamente quale siano le condizioni per il rinnovo di contratto. Un super ingaggio, anche superiore rispetto ai sette milioni che guadagna attualmente e un progetto importante che passa inevitabilmente dalla qualificazione in Champions League. Ecco, un motivo in più, per arrivare tra le prime quattro, perché sostituire questo Rabiot diventa impresa ardua.