Andrea Pirlo parla dopo il derby vinto. Un successo per 2-1 per la sua Juve. Ecco cos'ha dichiarato a Sky: "Derby vinto ancora alla fine come con il mio gol nel 2014? Più faticoso e più bello da allenatore. Il risultato finale non cambia, la sensazione finale è più bella. 

Quando entri in campo e perdi tutti i duelli in un derby è difficile che tu abbia in mano le redini del gioco. nel primo tempo non siamo riusciti ad essere aggressivi, a palleggiare, muovere la palla velocemente e siamo andati in difficoltà. Eravamo troppo statici, non riempivamo mai l'area quando trovavamo l'ampiezza. Con la difesa avversaria a 5 diventa difficile trovare la soluzione giusta. nel secondo tempo abbiamo cambiato marcia, ricordiamoci che il nostro DNA è metterci anche tanto cuore, tanta intensità, abbiamo messo nel secondo tempo, creando parecchio e non soffrendo mai. Quando li chiudi nella loro trequarti è più facile poi. 

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Dybala e Kulusevski? No, mi aspettavo di più da tutti, ma capita a volte di avere giocatori che non possono dare il 100%, l'importante è l'atteggiamento. Chi è entrato l'ha fatto bene, con tanta voglia e dinamismo, alla fine il risultato è arrivato anche grazie a questo. 

Cuore? deve venire da dentro noi stessi. Non è sempre facile arrivare al gioco e alle azioni pulite, soprattutto quando trovi organizzate come Torino e Benevento. Quando si chiudono hai bisogno di muovere più spazio, attaccare la profondità e liberare spazi. Nel primo tempo non l'abbiamo fatto, nel secondo no. Il cuore viene in concomitanza con ciò che fai in campo, se non c'è è una grossa perdita. 

Il nostro DNA deve rimanere all'interno di tutta la squadra. Tante partite diventano sporche, abbiamo preso gol dopo poco tempo e recuperare contro squadre chiuse è sempre più difficile. Quando non arrivi con il gioco devi arrivare con altro. Ci è mancato in altre partite, oggi l'abbiamo ritrovato. Dobbiamo migliorare nel gioco, muovere più velocemente, diventa più facile attaccare e avere spazi. 

Cuadrado prezioso, altri no, perché? L'esperienza di saper giocare certe gare. Cuadrado è un campione che viene da 10 anni di partite di alto livello, gioca in Nazionale da sempre, nella Juve e ha giocato al Chelsea, è abituato a queste partite. Chiesa fino a due mesi fa non aveva mai giocato in Europa, indossare la maglia della Juve ha un altro peso, deve imparare a gestire le situazioni che avvengono in campo. Siamo abituati, è già successo, quando si inseriscono giovani alla Juve bisogna aspettarli, ma continuare ad insistere sulle qualità, perché se li compriamo sono molto bravi. 

Il mio bilancio di quattro mesi? Sono contento su alcuni aspetti, tipo la gestione del gioco, certe situazioni e posizioni che stiamo capendo, certi spazi da occupare con giocatori diversi, mentre non sono soddisfatto dall'altalena di risultati. Specialmente sull'aspetto mentale. Una squadra come la Juve non può permettersi di affrontare le partita con poca voglia e personalità, come successo nelle scorse settimane. Dobbiamo migliorare, perché non esistono più partite che affronti sapendo di aver già vinto. Quindi se non metti un po' di tenacia e voglia non bastano i giocatori forti in campo". 

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