Bella diretta di Mattia Perin che all'ora di cena si beve un calice di vino e parla, anche con Miralem Pjanic, chiamato in diretta su Instagram: "E' un pò timido, chiamiamolo e vediamo se risponde", dice Perin. E Mire risponde: "Ti rispondo, ti rispondo...Come sto messo? Boh, vediamo fra. Edin (il figlio ndr) è in Francia, quando hanno chiuso le scuole qua è andato subito là, non lo vedo da un pò, è orribile",

FAMIGLIA E ALLENAMENTO - "Anche io non vedo la mia famiglia da due settimane", risponde Perin che poi chiede: "Ma come ti alleni?" "In palestra giù, sei venuto l'altra volta", dice Pjanic.

La conversazione continua: 

Perin: "Io ho fatto una palla di carta stagnola e palleggio da solo contro il muro, e ho i pesi".

Pjanic, con Sarri è cambiato tutto. E Leonardo lo chiama al Psg
Pjanic: "Metti l'elastico, lo attacchi alla finestra. Che ho cucinato oggi? Pasta al pesto".

Perin: "Ti mando io il pesto da Genova, ho il supermercato qua sotto, pesto top, te lo spedisco. Fino a quando siamo così? Vediamo lunedì se cambia qualcosa, per ora tutto ok". 

Pjanic : "Noi martedì credo. Nessun caso da voi no? Meno male. Meglio così, non si deve rischiare. La famiglia tua sta a Torino?"

Perin: "Si, mia moglie incinta non si è potuta muovere quando sono tornato a Genoa e ora non posso muovermi io. Mire, diamo un messaggio giusto che bisogna stare a casa".

Pjanic: "Tutti a casa per forza, non è uno scherzo è da prendere sul serio".

Perin:  "Facciamo qualche sacrificio ma poi staremo tranquilli. Mi manca un po' pararti le punizioni"

Pjanic: "Sì, prenderle nella rete..."

Perin: "Ci alleniamo, siamo sul pezzo. Possesso palla.."

Pjanic: "Possesso palla...due tocchi. Ora dobbiamo fare qualche sforzo ancora, finire la stagione se si può finire. Cosa faccio? Niente sto a casa, faccio sport, chiamo gli amici, leggo notizie, guardo che succede nel mondo".

Perin: "Io leggo davvero, libri veri". 

Pjanic: "Tu leggi le immagini, mortacci tua"
 

Perin: "Sto leggendo "Tzun Su, l'arte della guerra", particolare fastidioso, devo finirlo, molto bello"

Pjanic: "Quante pagine?"

Perin: "250 -60, devi far passare il tempo. Tra poco sbatto la testa al muro. Ho iniziato lunedì, sono sei giorni. Siamo in emergenza dobbiamo stare a casa"



Pjanic: "Qua è peggio per noi. Come cucino? Faccio col mio cuoco in diretta, sto imparando, la cosa peggiore è pulire dopo. Patrick Contorno è lo chef, cuoco top. Alla Samp hanno avuto sfortuna..."

Perin: "Nulla di preoccupante, Bertolacci mi ha detto che è tutto sotto controllo. Era normale che accadesse".

Pjanic: "Per forza"

Perin: "Non si deve scherzare, si deve stare a casa. Un mese è un mese, bisogna fare così. Vedo ancora sui social gente che esce, non si può. Usciamo per i beni di prima necessità quando Conte farà il discorso a reti unificate e dirà che siamo fuori dall'emergenza allora si potrà uscire e ci divertiremo".

Pjanic: "Non si puo più (uscire) è vietato, devi stare a casa e basta anche per la legge è pericoloso, non si può uscire fino a nuove disposizioni, nessuno se l'aspettava che fosse così".

Perin: "Sapevamo che non rispettando le regole che ci davano sarebbe accaduto questo. Dobbiamo essere uniti, ascoltare quello che ci dicono e prima o poi torneremo a fare la vita di tutti i giorni". 

Pjanic: "Che cucini domani?"

Perin: "Voglio sfruttare questo tempo per imparare, di solito cucina mia moglie. Ora voglio fare un risotto, ho scaricato Giallo Zafferano"

Pjanic: "Risotto? L'ho visto fare da Patrick ma non mi azzardo, troppo complicato. Ho bisogno di cose più semplice. Gli ho detto 'lascia stare', anche se è buono. Io oggi pomodoro, insalata, petto di pollo. Comunque ho mal di testa. Domani mi alleno? Qualcosina farò per forza".

Perin: "Io sta facendo un giorno si e un giorno no, sono andato in palestra ho chiesto permesso al preparatore. Mi alleno in salotto. Piove? No oggi giornata stupenda".

Pjanic: "Qui piove? No, ma oggi giornata così così. Zukanovic? è scappato in Bosnia"

Perin: "Appena posso tornare a Torino facciamo una cena insieme".

Pjanic: "Salutiamo gente di Genova, Torino e tutta Italia. Vi mandiamo un grandissimo abbraccio, siamo tutti assieme. Un abbraccio a tutti. Matti...ci sentiamo domani frate".